Terremoto, ‘l’arte non si scippa’

24 maggio 2012 | 18:23
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Terremoto, ‘l’arte non si scippa’

Operatori culturali dell’Aquila sul piede di guerra per il paventato pericolo di delocalizzazione del patrimonio culturale e di opere fuori città a causa della mancanza di spazi idonei ad ospitare esposizioni e mostre. Il pericolo è concreto, nonostante il capoluogo abruzzese sia candidato a capitale europea della cultura per il 2019, e la protesta è esplosa nel giorno in cui, presso l’archivio di Stato, è stato presentato il restauro della tela del XVI secolo di Giovanni Paolo Cardone “Madonna con Bambino, San Giuseppe, San Francesco e San Giovannino”: all’annuncio fatto dalla soprintendente Lucia Arbace di una mostra organizzata per l’esposizione dell’opera a Ortona (Ch), mentre verrà esposta temporaneamente nel Castello Piccolomini di Celano (Aq) il grido degli operatori culturali è stato «No, l’arte non si scippa».

«Trasferire le opere del Museo nazionale d’Abruzzo – affermano gli operatori culturali – rischia di diventare una strada senza ritorno. In altre occasioni, le opere trasferite fuori della sede originaria non sono più tornate nella sede originaria». I lavori per il recupero dell’ex Mattatoio, che dovrebbe ospitare il Museo nazionale che fino al terremoto era localizzato nel Castello cinquecentesco, vanno a rilento «e nessuno si preoccupa di trovare soluzioni. Stupisce – sostengono gli operatori – come gli uffici periferici del ministero dei Beni culturali non facciano nulla per far rivevere l’arte all’Aquila, che pure è candidata ad essere capitale europea della cultura per il 2019».

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