
Il primo consiglio comunale dovrebbe tenersi entro il 13 giungo, ma allo stato dei fatti non c’è certezza sugli eletti. Sull’aula pende la spada di Damocle dei ricorsi al Tar. Questa mattina Angelo Mancini (l’escluso) e il legale Pierluigi Pezzopane hanno acquisito copia dei verbali redatti dall’Ufficio centrale elettorale. Stessa cosa ha fatto David Filieri speranzoso di entrare in consiglio comunale. Entrambi probabilmente presenteranno un ricorso al Tar; il primo contro l’esclusione operata dall’ufficio elettorale; il secondo per chiedere l’applicazione della sentenza del Consiglio di Stato che stabilisce una ripartizione dei seggi nella proporzione di 19 a 13 e non più 20 a 12.
In agguato anche Enrico Verini che da una prima ricognizione avrebbe scoperto che i voti dei candidati sarebbero superiori a quelli di lista; sarebbero circa 21 in più segno di un errore. E dire che a Verini basterebbero solo 3 voti per rientrare in Aula. Il Tar, in caso di ricorso, non potrebbe far altro che disporre una nuova conta delle schede.
Emblematico, si diceva il caso di Angelo Mancini che parla di «clamoroso errore. Vengono conteggiate tutte le liste tranne quella dell’Idv,- dice – poi la commissione salta a piè pari la parte B del modulo sugli apparentamenti sbarrandola. Il verbale inoltre è pieno di cancellature e risulta perfino non chiuso». Insomma le liste di Mancini vengono conteggiate come se non vi fosse stato apparentamento e avessero appoggiato il sindaco Massimo Cialente sin dal primo turno. «E’ evidente che si tratta di un errore – aggiunge Mancini – e probabilmente non è l’unico. Basta guardare nella ripartizione dei seggi fatta dal ministero dell’Interno in cui io risulto fra gli eletti».
Entro il 13 giugno dovrebbe tenersi la prima seduta del consiglio comunale. Tutto dipenderà da cosa deciderà il Tar quando saranno presentati i ricorsi. Intanto continuano le trattative per la giunta con il vertice Cialente-socialisti. Per la delega di vice sindaco sono in ballottaggio Giampaolo Arduini e Roberto Riga. Rifondazione invece chiede al sindaco di poter avere un confronto con tutti i partiti di maggioranza tagliando corto con i colloqui bilaterali. Il Pd ha da sciogliere invece il nodo della presidenza del Consiglio: alla candidatura di Carlo Benedetti potrebbe opporsi quella di Antonella Santilli. Rifondazione oltre all’assessore Pelini potrebbe ottenere la presidenza della commissione Territorio. A far quadrare i conti dell’algoritmo ci saranno le Delegazioni. Quella di Camarda dovrebbe toccare a Pasquale Corriere.
A.Cal.
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