Glicemia: addio punture, arriva il laser

26 maggio 2012 | 14:43
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Glicemia: addio punture, arriva il laser

E’ il sogno di ogni diabetico, misurare la glicemia senza pungersi: niente dolore, niente fastidi, niente rischio di infezioni. Ora il sogno sembra più a portata di mano grazie a un’invenzione tutta italiana, il Glycolaser: brevettato da una piccola società lombarda, è stato sperimentato per la prima volta al Diabetes Research Center dell’Istituto San Raffaele di Milano, diretto da Emanuele Bosi.

I risultati, molto incoraggianti, sono stati presentati in anteprima mondiale durante il 24esimo congresso nazionale della Società Italiana di Diabetologia (Sid), a Torino, e stando ai dati raccolti lo strumento ha un’accuratezza nella rilevazione della glicemia che si aggira attorno al 90 per cento, poco meno del 95 richiesto dalle autorità regolatore, Food and Drug Administration statunitense ed European Medicines Agency europea, per la messa in commercio dell’apparecchio. La tecnologia su cui si basa il nuovo glucometro, grande poco più di un cellulare, è il laser: la luce riesce a ‘leggere’ la glicemia e per farlo serve semplicemente che il paziente appoggi un dito su una finestrella dello strumento. Si preme un bottone e nel giro di pochi secondi sul display appare il valore di glicemia. «Per la sperimentazione sono stati studiati 171 adulti di cui 31 controlli sani, 136 pazienti con diabete e 4 con sindrome ipoglicemica – ha spiegato Stefano Del Prato, presidente eletto della Società Italiana di Diabetologia – a tutti è stata misurata la glicemia con Glycolaser a digiuno o dopo un pasto e questa è stata confrontata con il valore ottenuto con un test standard sul sangue, con l’obiettivo di valutare l’accuratezza dell’apparecchio».

Si è così osservato, ha aggiunto l’esperto, «che in un caso su due i valori misurati erano all’interno degli standard di riferimento per la qualità dei glucometri e che l’accuratezza si aggira attorno al 90 per cento. Sesso, età, condizione di digiuno o meno, uricemia e altri fattori non hanno avuto effetto sulle misurazioni». Le autorità regolatorie richiedono un’accuratezza di almeno il 95 per cento per autorizzare la commercializzazione di un nuovo glucometro e i dispositivi attualmente a disposizione sono affidabili nel 97-98 per cento delle misurazioni. L’obiettivo però non sembra affatto fuori portata e si sta modificando lo strumento in maniera da migliorare le sue prestazioni. «Sarà importante aumentare l’accuratezza soprattutto nel range dei valori bassi, perché ovviamente avere la glicemia a 70 e ricevere una misurazione che attesta 80 fa differenza, mentre averla a 160 e leggere 170 non cambia molto le cose ai fini della cura», ha argomentato Emanuele Bosi, coordinatore dello studio. Detto ciò si tratterebbe ovviamente di una rivoluzione per i pazienti, sia perché eliminerebbe i fastidi connessi al test della glicemia sia perché sarebbe più economico dell’uso delle strisce.