
Venezia, Matera, Amalfi ci credono, anche queste città come L’Aquila ritengono di avere tutte le carte in regola per diventare capitale della Cultura europea nel 2019. E’ assurdo pensare che il capoluogo d’Abruzzo potrebbe avere la meglio solo perché ha avuto un terremoto. Ormai l’onda della solidarietà è finita. Tanta acqua è passata sotto i ponti, tante, troppe disgrazie hanno colpito l’Italia. Peraltro, a causa dei ritardi della ricostruzione la città non può contare neanche sulla bellezza del suo centro storico. Eppoi occorrono tanti, tanti soldi per portare avanti una candidatura credibile. Per cominciare servono 500 mila euro per la semplice iscrizione. Soldi che dovrebbe tirar fuori dal portafoglio la Regione Abruzzo anche se al momento l’ente non riesce ad andare al di là delle buone intenzioni. Venezia invece ha già investito moltissimi soldi, iscrizione compresa.
Certo solo qualche mese fa il ministro dei Beni Culturali Ornaghi ha assicurato all’assessore regionale Luigi De Fanis piena disponibilità del governo a rilanciare la candidatura dell’Aquila Capitale Europea. C’era anche il presidente Gianni Chiodi. Poco prima delle elezioni ha rilanciato anche il vice presidente della Regione Giorgio De Matteis annunciando che a breve avrebbe presentato una proposta di legge «tesa a coinvolgere in maniera diretta e inequivocabile la Regione a sostegno della candidatura dell’Aquila a capitale europea della cultura 2019». «Quindi – aveva rilevato De Matteis – non una semplice risoluzione, ma l’impegno da parte del Consiglio attraverso lo strumento legislativo immediatamente operativo ed efficace». La notizia era arrivata proprio nel giorno in cui il vice presidente del Consiglio regionale Giovanni D’Amico aveva denunciato il ritardo della Regione su questo fronte. C’è da chiedersi: ora che la campagna elettorale è finita qualcuno si ricorderà ancora della candidatura dell’Aquila? Intanto il gruppo pro-L’Aquila a Capitale Europea della Cultura 2019 supera 10.000 aderenti su Facebook dimostrando che la candidatura del Capoluogo D’Abruzzo continua a raccogliere sostenitori in città, in Abruzzo e nel mondo.
Marco Fanfani sostiene la necessità di «compiere in grande sforzo da parte di tutti gli enti locali per raggiungere l’obiettivo». Insomma l’unione fa la forza. A questo punto perché non agganciare L’Aquila alla candidatura di Venezia? Un progetto a due teste potrebbe avere magari più successo a livello internazionale. A.Cal.
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