
Teramo – E’ iniziata intorno alle 10 l’udienza dinanzi al Gip Marina Tommolini in cui compare Salvatore Parolisi, il caporalmaggiore dell’esercito accusato di aver ucciso la moglie Melania Rea con 35 coltellate nell’aprile dello scorso anno a Ripe di Civitella del Tronto (Teramo). L’unico imputato è stato trasferito di buon’ora dal carcere di Castrogno, dove è detenuto dall’agosto scorso, al tribunale di Teramo, utilizzando il consueto accorgimento dell’ingresso verso l’aula da una entrata laterale del palazzo di Giustizia e ben protetta dal solito servizio d’ordine.
Parolisi ha ascoltato come al solito impassibile le deposizioni dei tre operai macedoni, che il Gip ha deciso di ascoltare nell’udienza di oggi per approfondire le loro testimonianze già rese nel corso dell’indagine preliminare. E come era stato previsto alla vigilia di questa udienza, il Gip Tommolini ha disposto in aula il prelievo del campione salivare dei tre operai con il kit portatile in possesso dell’Arma dei Carabinieri. Si tratta del secondo prelievo al quale i tre extracomunitari vengono sottoposti dopo quello effettuato su di loro alcune settimane fa quando i tre si erano presentati spontaneamente ai carabinieri di Ascoli Piceno.
Per i tre macedoni finiti nell’inchiesta sull’omicidio di Melania Rea è tuttavia giunta l’archiviazione. Il decreto è stato firmato ieri e stamane sono stati ascoltati solo in qualità di testimoni.
Quanto al fiuto del cane molecolare “Piergiorgio” la Procura continua a sostenere l’inattendibilità, mentre la difesa di Salvatore Parolisi contesta la consulenza mostrata in video «perchè – sostengono i legali dell’imputato – non è stata svolta utilizzando i criteri sull’individuazione e selezione degli oggetti prelevati nella simulazione». Nel senso che non sarebbero state utilizzate procedure di garanzia, ad esempio, sulla sterilità degli oggetti fiutati. Per la Procura, invece, un cane molecolare deve essere dotato di esclusione olfattiva, cioè avere la capacità di selezionare gli odori.
Il testimone 78enne convocato questa mattina in aula non è stato più ascoltato: Il gup non lo ha più ritenuto necessario.
GIP NOMINA PERITO CASI CLAPS E GAMBIRASIO
– L’udienza del processo contro Salvatore Parolisi si è chiusa verso le 15, dopo che in aula sono state lette le dichiarazioni rese nell’indagine preliminare dal 78enne residente di Colle San Marco, la cui testimonianza era stata chiesta dalla procura di Teramo. Il gip Marina Tommolini ha accolto la richiesta del legale della parte civile, l’avvocato Mauro Gionni, di nominare un altro super perito, il terzo, che approfondisca l’aspetto della presenza delle larve sul cadavere di Melania al momento del ritrovamento, il 20 aprile 2011, nel boschetto di Ripe di Civitella (Teramo), nel tentativo di fissare con più precisione possibile l’ora della morte di Melania. Lo stesso gip ha individuato il perito in Stefano Vanin, entomologo forense, titolare di una cattedra al Department of Chemical & Biological Sciences dell’Università inglese di Huddersfield, già coinvolto nelle indagini scientifiche dei casi di Elisa Claps e Yara Gambirasio. Il biologo riceverà l’incarico il prossimo 15 giugno. Quanto ai superperiti torinesi Gianluca Bruno e Sara Gino, che devono dare una propria valutazione sui quesiti del gip Tommolini entro il 30 giugno, giovedì saranno a Ripe di Civitella, sul luogo del delitto per effettuare un sopralluogo. Al termine dell’udienza, gli avvocati della difesa non hanno voluto rilasciare dichiarazioni, mentre quello di parte civile si è detto soddisfatto dell’udienza di oggi: «Io sono molto soddisfatto: avevo già nominato un mio perito entomologo, ritenendo che una strada deve essere tentata, individuare l’ora della morte attraverso le larve».
AVVOCATI PAROLISI,A DIFESA NASCOSTI ATTI IMPORTANTI – Secondo gli avvocati di Parolisi ci sono «atti di straordinaria rilevanza processuale» che sono stati nascosti alla difesa ed al giudice. E’ quanto affermano Valter Biscotti e Nicodemo Gentile in una dichiarazione all’ Ansa a poca distanza dalla conclusione dell’udienza odierna. Tali atti andrebbero, secondo i due legali, dal fascicolo a carico degli operai macedoni, aperto ‘parallelamente’ a quello su Parolisi, alla ripresa audiovisiva dell’autopsia sul cadavere di Melania. «Con sorpresa la difesa – dichiarano i legali di Parolisi – ha appreso l’esistenza di un fascicolo separato sempre relativo all’omicidio di Melania e che, probabilmente, attività investigative, tipo il prelievo del Dna, sono state eseguite solo d’impulso del giudice. La difesa – proseguono gli avvocati – ritiene inoltre che un atto di straordinaria rilevanza processuale come le riprese audiovisive dell’autopsia, non era stato messo a disposizione delle parti ed era conservato a cura degli investigatori, e solo questa mattina la difesa ha preso conoscenza della sua esistenza». Biscotti e Gentile tornano poi sul caso del cane molecolare, il bloodhound Piergiorgio utilizzato nelle ricerche, che una perizia eseguita da Daniele Peres, giudice ed esperto cinofilo dell’Enci, su richiesta della Procura, ha definito “inattendibile”. Piergiorgio fiutò odori della vittima sul pianoro di Colle San Marco (Ascoli Piceno). «La difesa ritiene che l’udienza di oggi abbia ridato dignità a Pierigorgio e al suo conduttore, signor Macciò – affermano i due legali di Parolisi – in quanto, all’esito dell’udienza di oggi, l’attività svolta nell’immediatezza della scoperta del cadavere di Melania è assolutamente credibile».
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