
Con tutti gli impegni che ha e con tutti i ladri, i pregiudicati e gli imbroglioni che infestano il Palazzo e dai quali deve continuamente guardarsi, può capitare anche a un fuoriclasse del calibro del Prof. Mario Monti di accusare inquietanti amnesie in materia calcistica. Nella quale, a giudicare dall’ultima sortita, con rispetto parlando il premier vanta la stessa preparazione che accuserebbe uno studente bocciato al test d’ingresso alla Bocconi.
Per aiutare il Presidente del Consiglio, ci permettiamo di dare i numeri. In fondo siamo in buona compagnia. Con la differenza che questi sono numeri reali, altri li sparano a casaccio.
1 miliardo 100 milioni di euro all’anno: tasse e contributi pagati ogni anno dalle societàdi calcio allo Stato italiano.
500 mila: le persone che lavorano nel calcio e nel suo indotto.
2 miliardi 477 milioni di euro: il fatturato annuo di Lega serie A, Lega serie B, Lega Pro.
5,7 %: il giro d’affari stimato (incluso l’indotto) del Prodotto Interno Lordo italiano.
47 milioni: gli italiani interessati a vario titolo al calcio, dai tifosi più accaniti a quelli che lo seguono in modo discontinuo.
28 milioni: gli italiani che seguono la serie A.
71.689: le squadre di ogni ordine e grado del calcio italiano.
1.387.046: i tesserati.
1.151.437: i giocatori.
P.s. : a fronte di ciò che il calcio italiano dà allo Stato, lo Stato mette a disposizione stadi fatiscenti, obbrobriosi, insicuri, malfrequentati e sempre meno frequentati. Il che ha fatto perdere al’Italia l’organizzazione degli Europei 2012 e del 2016, mentre, a occhio e croce, ci vorranno almeno venti-trent’anni per ospitare un altro grande evento di livello internazionale.
Naturalmente, con la Casta infetta e fannullona che ci ritroviamo, da oltre 4 anni dorme il disegno di legge che, se approvato, permetterebbe la costruzione di nuovi impianti sportivi di proprietà dei club.
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