
E’ terminato oggi il lavoro del personale del Gabinetto interregionale della polizia scientifica di Ancona, arrivato a Pescara per occuparsi di tutti gli accertamenti relativi all’omicidio di Domenico Rigante, il tifoso biancazzurro di 24 anni ucciso la sera del primo maggio in una abitazione di via Polacchi dove si trovava, tra gli altri, con il fratello gemello. I rilievi sono stati eseguiti nell’abitazione di via Polacchi, su una Fiat 500 sequestrata alla famiglia Ciarelli, su un casco e un paio di occhiali, e hanno consentito di trovare, tra l’altro, una traccia di sangue sulla pedaliera dell’auto e dei frammenti di impronta nella casa.
La piccola quantità di sangue trovata sulla pedaliera è stata repertata, in attesa delle decisioni del magistrato sul da farsi. Per capire se nell’auto ci siano altre tracce di sangue gli esperti di Ancona hanno prelevato i tappetini della Fiat 500, che esamineranno in laboratorio. Per quanto riguarda l’esito degli accertamenti eseguiti in casa, sono stati isolati e repertati cinque frammenti di impronte, che saranno utili per le comparazioni. Tre erano sul tavolo che è stato rovesciato e sotto il quale si è nascosto Domenico Rigante, uno era sulla gamba del tavolo stesso e il quinto frammento era sull’anta di un mobile. Nessuna impronta né traccia di sangue su un casco sequestrato dalla polizia mentre sul sottocasco andranno eseguite analisi più approfondite. Niente impronte, poi, sugli occhiali. Ora la squadra mobile di Pescara, diretta da Pierfrancesco Muriana, attende di conoscere gli esiti di questi approfondimenti. Dopo l’omicidio Rigante la Mobile ha arrestato cinque persone.