
«Mai come in questo momento è importante sostenere la filiera della qualità». Un appello a comprare le forme di Grana Padano e di Parmigiano Reggiano, danneggiate dal terremoto. Oltre 500milioni di euro i danni, che rischiano di mettere in ginocchio un’intera economia regionale. Molte, infatti, le aziende costrette a fermare la propria attività. Lo dice Stefano Berni, direttore generale del consorzio Grana Padano.
«Abbiamo attivato un’unità di crisi per gestire le forme ‘salvabili’ e quelle ‘distrutte’, mettendo a disposizione un primo budget di 2 milioni di euro. Al momento, infatti, risultano a terra oltre 260.000 forme che si aggiungono alle 100.000 cadute a seguito del sisma di domenica scorsa per un danno complessivo, tra forme e strutture, di circa 70 milioni di Euro» dice ancora Berni.
Il consiglio di amministrazione del prodotto Dop più consumato al mondo, annuncia che sono sospesi i pagamenti delle rate consortili, considerando le forme distrutte, mai prodotte. Un modo per non soffocare ulteriormente le aziende, già troppo martoriate dagli effetti del sisma. Sono 9 i casefici e 4 i magazzini «colpiti duramente da questa sciagura». Ma i produttori sapranno reagire nel modo opportuno, assicura ancora Berni.
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