
A sole 24 ore dalla sua elezione Giorgio De Matteis chiede già le dimissioni dell’assessore Di Stefano per un copia e incolla non autorizzato di uno studio dell’Ateneo fiorentino fatto per l’amministrazione nel piano di ricostruzione. L’assessore tuttavia si difende sottolineando che l’utilizzo della ricerca è legittimo.
Ecco le due versioni: giudicate voi.
DE MATTEIS:
Subito le dimissioni dell’assessore comunale Pietro Di Stefano e del sindaco Massimo Cialente. A chiederle a gran voce è Giorgio De Matteis dopo essere venuto in possesso di una nota del dipartimento di Costruzione e Restauro dell’Università di Firenze del 30 maggio scorso che accusa l’assessorato alla Ricostruzione di aver «fatto copia e incolla ai propri danni». In sostanza l’assessorato avrebbe inserito lo studio effettuato dallo stesso dipartimento per il Comune dell’Aquila nel piano do Ricostruzione della stessa amministrazione senza autorizzazione. «Noi lo avevamo detto in tempi non sospetti – ha ricordato Mimmo Srour – in premessa: Un ministro inglese si è dimesso per molto meno un copia e incolla della sua tesi di laurea». «Leggendo questo documento ci si accorge che questa è cialtroneria politica – ha tuonato Giorgio De Matteis mostrando copia della lettera inviata fra gli altri al commissario Chiodi, al sindaco e al Ministro Fabrizio Barca -. Noi esigiamo che Barca dia risposta a questa denuncia formale. Il 16 febbraio scorso in una nota al sindaco il dipartimento evidenziava un utilizzo non autorizzato di materiale prodotto eppure Cialente ha preferito un silenzio connivente». Al fine di non turbare la campagna elettorale l’Università, a firma dei professori Mario De Stefano e Giuseppe Centauro, torna a scrivere solo ora sottolineando che il copia e incolla effettuato dall’assessorato è peraltro completamente inappropriato sotto il profilo tecnico-urbanistico minacciando nelle ultime righe un’azione legale. «Siamo di fronte a dei pagliacci dell’amministrazione – rilancia De Matteis – O viene smentito il dipartimento, oppure a questo punto qualcuno deve sentire il dovere morale di rimettere il proprio mandato da subito. Di Stefano e il sindaco devono dimettersi». Ma De Matteis va oltre: «Se il Comune fa il copia e incolla con uno studio dell’università quale è stato il lavoro svolto dagli undici esperti pagati oltre 600 mila euro l’anno?». Di qui la decisione di «valutare l’opportunità di segnalare alla Corte dei conti la vicenda». Proprio fatti come questi farebbero comprendere quanto sia importante una commissione alla Ricostruzione. «I componenti possono anche svolgere a titolo gratuito il compito per la ricostruzione. Oppure Cialente non vuole che ci siano controlli?».
DI STEFANO:
«De Matteis cerca di gettare ancora fango sull’amministrazione». L’assessore Pietro Di Stefano è sereno e passa al contrattacco contro il capo della opposizione e contro l’Università di Firenze «con cui non avremo più niente a che fare – ha puntualizzato -. Ci difenderemo anche attraverso i nostri legali». Carte alla mano Di Stefano ha sostenuto la tesi che lo studio fatto dall’Ateneo fiorentino poteva essere inserito nel piano di ricostruzione in virtù di un accordo di collaborazione sottoscritto nel 2010. Di Stefano declama l’articolo 4 di tale accordo: «Le parti hanno pari diritti sui risultati della ricerca che potranno essere liberamente utilizzati nell’ambito delle attività istituzionali precisando che l’eventuale utilizzo per pubblicazioni o la divulgazione scientifica dovranno essere concordati». L’assessore mostra anche la pubblicazione della ricerca effettuata a spese del Comune dell’Aquila. «Sempre il dipartimento di Costruzioni e Restauro nel settembre 2011 ci ha chiesto ben 2 milioni di euro per proseguire la ricerca – ha aggiunto -. Noi abbiamo detto che non era possibile. Poi sono scesi a 900 mila. Noi non abbiamo questi soldi», ha detto Di Stefano che ha ricordato che la stessa università sta realizzando il piano di ricostruzione di Sant’Eusanio Forconese. «Non possiamo essere un fortino da assediare. Queste cose non si fanno». Eloquenti per l’assessore le ultime righe della famigerata lettera del dipartimento: «È evidente che, a fronte della drammaticità e della oggettiva complessità della ricostruzione aquilana, questo dipartimento resta comunque disponibile a un chiarimento e ad una auspicabile ripresa dei rapporti istituzionali. In mancanza, dovremo condividere le iniziative che l’ateneo fiorentino intenderà assumere a salvaguardia dei suoi interessi». In allegato un curriculum con le pubblicazioni. «É stucchevole quanto sta accadendo in questi giorni – ha chiosato Di Stefano -, meglio cambiare metodo».
«De Matteis deve capire che la campagna elettorale è finita – ha aggiunto Giovanni Lolli – Si comporta come quei pochi giapponesi che continuavano a combattere sulle isole dimenticate perché non sapevano che la guerra era finita. Noi non lo seguiremo su questa strada. Dobbiamo occuparci dei problemi degli aquilani».
A.Cal.