
Nell’ottica della razionalizzazione della struttura commissariale, disposta dall’[i]Opcm 4013[/i] del 2012, con il [i]decreto 122[/i] è stata disposta la rideterminazione delle competenze dell’ufficio coordinamento ricostruzione e una ridistribuzione del personale che prestava servizio presso la soppressa Sge tra gli uffici della struttura commissariale ed il comune di L’Aquila.
In particolare, il Commissario delegato Gianni Chiodi ha disposto che «23 persone fossero assegnate alla struttura tecnica di missione, ora ufficio coordinamento ricostruzione, che raggiunge un organico effettivo di 48 unità di personale; che 3 persone fossero assegnate alla struttura di segreteria del commissario e che 2 unità di personale fossero assegnate all’Urp».
Per quanto riguarda il restante personale che prestava servizio presso la soppressa Sge, il commissario delegato per la ricostruzione ha, con propri provvedimenti, provveduto a «prorogare i contratti di collaborazione coordinata e continuativa delle 15 unità di personale della struttura espropri e trasferire temporaneamente al comune di L’Aquila 14 unità di personale».
«Tale riorganizzazione – si legge in una nota del commissario – ha, quindi, permesso il raggiungimento dell’obiettivo della riduzione del 30% dei costi annui di funzionamento rispetto ai corrispondenti costi sostenuti nell’anno 2011».
Sempre nel 2012 la «commissione consultiva è passata da 5 a 3 unità e la sua segreteria da 3 a 2 unità di personale, con un risparmio pari al 25 per cento quantificabile in 110 mila euro, e sono stati, altresì, soppressi 2 vicecommissari, il coordinatore della Sge e tutti e tre i consulenti previsti, con una riduzione complessiva di 9 figure professionali e con un risparmio di circa 600 mila euro».
«Andiamo nella direzione auspicata – ha commentato il commissario delegato per la Ricostruzione – unificando le vecchie strutture, eliminando collaborazioni e responsabilità oramai non più necessarie, ottenendo risparmi considerevoli e snellendo la struttura commissariale che si avvia verso l’imminente ritorno all’ordinario. Tutto ciò si traduce per i cittadini e le istituzioni in una ritrovata facilità di contattare la struttura, soprattutto attraverso la sede unica dell’ex Isef e il numero verde, ma anche avendo come interlocutore unico l’Ucr con le sue semplici e individuabili articolazioni».
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