
Pescasseroli (Aq) – «Si tratta solo di ossa e pelle mummificata da cui non si può determinare niente: né età, né sesso, tantomeno le cause di morte». Questo il commento del direttore del Parco Dario Febbo dopo il ritrovamento di una carcassa di orso, da parte delle guardie del Parco, a Valle Carbonara, nel comune di Campoli Appennino, versante laziale del Parco. Dalle prime analisi dei resti compiute dal laboratorio veterinario dell’Ente, visto anche l’alto stato di decomposizione dell’animale, non è emerso nulla che faccia pensare ad un atto di bracconaggio.
«Al più – riprende il direttore – l’orso potrebbe essere stato vittima delle forti nevicate del febbraio scorso visto che l’area in cui sono stati ritrovati i resti, è stata interessata da una slavina». I pochi resti dell’animale sono stati posti su richiesta del Parco, sotto sequestro giudiziario e nei prossimi giorni saranno spediti all’Istituto Zooprofilattico Sperimentale per le analisi più specifiche, da cui, verosimilmente, si potranno avere risposte circa età, sesso e probabilmente, anche le cause della morte. «Bisogna ricordare – conclude il direttore – che tra le cause di morte degli orsi si annoverano anche quelle naturali, come sottolineano i zoologi che hanno condotto la ricerca sull’orso. Mortalità questa, affatto secondaria nelle popolazioni degli orsi, quindi anche in quella del nostro Orso Marsicano».
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