Euro 2012: la Top 11 di Mister X

3 giugno 2012 | 19:39
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Euro 2012: la Top 11 di Mister X

I migliori li incontriamo subito e, forse, è meglio così. Capiremo subito se il marchese Vicente Del Bosque stia solo esorcizzando i favori del pronostico dichiarando di temere Pirlo, Marchisio e De Rossi più di ogni altro e se, dopo le legnate russe di Zurigo, l’Italia di Prandelli rialzerà la testa proprio contro i campioni d’Europa e del mondo in carica. Sostiene Xavi che l’Europeo può essere più duro di un mondiale.

Ha ragione. Nel 2010, tre semifinaliste su quattro erano europee e quattro finaliste su quattro delle ultime due edizioni del mondiale erano europee (Italia, Francia, Spagna, Olanda). Dal ’60 ad oggi ci sono state soltanto

due sorprese (Danimarca ’92, Grecia 2004). Stavolta no.

Stavolta i rapporti di forza sono tali da catapultare in pole position la Spagna di Xavi, Iniesta, Casillas, Sergio Ramos e del redivivo Torres. Mancano David Villa e Puyol, ma dall’autunno 2007, i Campioni hanno vinto 22 partite consecutive, registrando due sole sconfitte in gare ufficiali negli ultimi sei anni.

Lo dicono anche gli allibratori: i favoriti sono loro e devono farsene una ragione. L’Italia di Prandelli li ha battuti in amichevole, nell’agosto 2011 a Bari, ma era un’altra Italia. Anche se, a Danzica, tutti noi speriamo che ritorni quell’Italia.

In seconda fila ci sono la Germania e l’Olanda. Nelle eliminatorie, i tedeschi hanno vinto 10 incontri su 10 e con la Spagna hanno un conto europeo in sospeso dalla finale 2008, persa malissimo. Joachim Loew punta a raccogliere i frutti di un lavoro che la Federcalcio di Berlino ha compiuto in profondità, a livello di tutte le Under. Gomez

contende a Klose la maglia di unica punta nel 4-2-3-1 della Germania. Occhio a Neuer, Lahm, Goetze, Khedira, Ozil, Schweinsteiger e Muller.

L’Olanda ieri sera ha passeggiato con l’Irlanda del Nord, strapazzata per 6-0 (doppiette di Van Persie e Afellay, a segno anche Sneijder su splendida punizione e Vlaar). I vicecampioni del mondo scoppiano di salute e, se Van Marwjik avesse un terzino sinistro degno delle sue ambizioni, gli Arancioni sarebbero al fianco degli spagnoli. Fari puntati su Robin Van Persie, per avere il quale la Juve è disposta

a tutto: ora anche la moglie si è convinta a trasferirsi a Torino. Il problema è l’ingaggio: il City offre 220 mila euro netti a settimana al capitano dell’Arsenal, in scadenza di contratto nel 2013. Per 52 settimane sono 11 milioni 440 mila euro all’anno.

La Spagna ce l’abbiamo noi; con la Germania devono misurarsi l’Olanda, la Danimarca destinata a fare il vaso di coccio e il Portogallo, più che mai Cristianoronaldodipendente. Noi le abbiamo prese dai russi, ma gli uomini di Paulo Bento sono caduti in casa contro la Turchia (1-3) e, per giunta, Cr7 ha sbagliato pure un rigore. Cristiano è unico, il problema è che non gli basta Nani come spalla: al Portogallo manca un regista degno di Rui Costa o di Deco, per questo soffrirà.

Nella fase iniziale, invece, non dovrebbe penare più di tanto la Polonia di Lewandowski, superbomber del Borussia Dortmund di nuovo campione di Germania. La squadra di Smuda è stata inserita nel girone con Grecia, Russia e Repubblica Ceca. I russi stanno molto bene, i greci e i cechi mica tanto. Szczesny ha un cognome tanto impronunciabile quanto luminosa sarà la sua carriera di portiere che, a 22 anni, lo vede già titolare della Polonia e dell’Arsenal.

Meno fortunata in sede di sorteggio l’Ucraina di Shevchenko, al passo d’addio. Francia, Inghilterra e Svezia la faranno fuori, con francesi e inglesi candidati ai quarti, Ibra permettendo. Blanc ha ricostruito dalle macerie la nazionale spennata in Sudafrica dove si ribellò a Domenech: Lloris, Evra, Yanga-Mbiwa, difensore centrale del Montpellier e prossimo acquisto del Napoli, M’Vila, Benzema e Ribery sono i Galli più forti.

L’Inghilterra portata agli Europei da Capello, sostituito da Hodgson, ha vinto 2 gare su 2 con l’ex interista in panchina. Ma ha perso Lampard e, nelle prime due gare, non può schierare Rooney, squalificato. A Londra dicono: è più facile che Elisabetta regni per altri sessant’anni piuttosto

che i Tre Leoni vincano un titolo. Dio salvi Hodgson.

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