
Una rete di gemellaggi per aiutare i comuni terremotati dell’Emilia. E’ la proposta di Legambiente agli oltre mille municipi che hanno partecipato oggi alla nona edizione di “Voler Bene all’Italia“, che ha avuto a Fivizzano (Ms) il suo appuntamento centrale. L’iniziativa dedicata ai piccoli comuni sotto i 5 mila abitanti, organizzata da Legambiente insieme ad oltre 50 sigle di realtà territoriali, si è aperta con un minuto di silenzio e sulle note dell’inno nazionale per ricordare le vittime del terremoto in Emilia.
Una giornata all’insegna della solidarietà, soprattutto per dare aiuti concreti alle comunità colpite, come spiega l’associazione ambientalista in una nota. Alla proposta di Legambiente, che vuol dare la possibilità di incrociare i bisogni mirati delle amministrazioni colpite dal sisma con le possibilità di offerta degli altri comuni d’Italia attraverso un gemellaggio simbolico, hanno già risposto positivamente molte piccole amministrazioni, a partire dalla stessa Fivizzano, colpita lo scorso ottobre dall’alluvione che ha devastato l’alta Toscana e la Liguria e che oggi è capitale simbolica della manifestazione, dedicata alla vulnerabilità e al valore del territorio.
«Ancora una volta i piccoli comuni dimostrano di essere un punto di forza e una risorsa al servizio del Paese – ha spiegato a Fivizzano Vittorio Cogliati Dezza, presidente di Legambiente -. La rete di gemellaggi tra Comuni vuole essere un modo per dare un sostegno concreto e delle risposte alle esigenze di lunga durata per chi dovrà ricostruire il proprio borgo e tornare così alla normalità. I primi attori di questo programma saranno i piccoli municipi, ma vorremmo coinvolgere anche le altre amministrazioni. E’ indispensabile avviare forme di solidarietà duratura per sostenere la fase due del post terremoto, ovvero quella relativa alla ripresa delle attività e della vita civile in quei territori, per dare da subito un messaggio di speranza nel prossimo futuro». «E’ nei momenti più difficili che il Paese deve dimostrarsi unito” – ha detto a sua volta Ermete Realacci, presidente del comitato promotore di Voler bene all’Italia -. Ed è proprio dalla forza territori e dalla coesione sociale che dobbiamo trarre l’energia per risollevarci».
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