Srour: ‘prendiamo esempio dall’Emilia’

3 giugno 2012 | 16:53
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Srour: ‘prendiamo esempio dall’Emilia’

«I danni fatti da questa amministrazione rischiano di superare quelli del terremoto». Il responsabile regionale dell’Udeur Mimmo Srour che insieme a Giorgio De Matteis ha reso pubblica la missiva dell’Università di Firenze sul piano di ricostruzione dell’Aquila non ci sta a mettere “un così grave fatto in caciara”. «Quando abbiamo reso pubblica la denuncia dell’università di Firenze – dice Srour – sapevamo benissimo che l’amministrazione comunale e il sindaco avrebbero messo il fatto, come sempre, in caciara per non far capire e non discutere la sostanza del documento».

«Noi abbiamo ritenuto – prosegue Srour – che gli aquilani dovessero conoscere la verità e la storia del piano. Perché una cosa è certa, la storia che ne parlerà. Parlerà dei molteplici errori imputabili al sindaco Cialente e alla sua giunta, a cominciare dai 19 insediamenti distribuiti da Camarda a Cese di Preturo, per finire alla redazione del piano di ricostruzione che piano non è. Non voglio rispondere agli insulti perché non servono a nessuno. Vorrei solo che la città tutta discuta del proprio futuro. Mi piacerebbe ne discutessero le associazioni di categoria, gli ordini professionali, le associazioni culturali, tutta la società civile».

«Ma prima di tutto vorrei che ne parlasse l’assessore alla ricostruzione Pietro Di Stefano. Quello che è accaduto è grave: l’università di Firenze ci sta dicendo che disconosce l’elaborato contenuto nel piano riconducendolo ad un saggio per studenti. Prendiamo esempio dall’Emilia che ha da subito pensato all’economia e non ci meravigliamo quando il Presidente Errani prende ad esempio L’Aquila unicamente per scongiurare le lentezze delle autonomie locali. Mi spiace – conclude il responsabile regionale Udeur – che questa amministrazione sarà ricordata nella storia per ciò che non ha fatto o fatto male. Il danno che hanno prodotto a tre anni e mezzo dal terremoto, rischia di superare quello del terremoto».

PEZZOPANE: DA SROUR SOLO ASTIO – «Qualcuno dovrebbe far capire a Mimmo Srour che le elezioni sono finite altrimenti fa la figura di quello che non accetta di aver perso». A sottolinearlo, attraverso una nota è Stefania Pezzopane secondo cui «a 15 giorni dalla vittoria di Massimo Cialente con il 60% delle preferenze, avvelenare i pozzi impedendo alla città e alle forze politiche di recuperare un clima di collaborazione, fa emergere una profonda frustrazione politica, rincarata anche dal fatto che l’intera lista di 32 fans di Srour, che appoggiava De Matteis, ha preso 150 voti in più rispetto a me, che sono una persona sola». «Srour dimostra sempre di voler ripartire dall’anno zero, ignorando però che, ad ogni cambio di bandiera, la sua credibilità scema inesorabilmente -ha aggiunto Stefania Pezzopane – Non basta allora lanciare strali per avere un ritorno di popolarità. Soprattutto quando gli strali sono supportati da grossolane imprecisioni. Ci vuole una bella faccia tosta ad imputare il progetto Case al sindaco Cialente, quando per legge, sono stati imposti da Bertolaso d’intesa con la Regione. Eppure lui dovrebbe saperlo visto che in quel periodo aveva un assessore in Provincia e suoi uomini in posti chiave anche in Comune».

«E poi – aggiunge la Pezzopane – cita poi davvero a sproposito Vasco Errani, presidente della regione Emilia Romagna, grande amico di Cialente e dell’Aquila, che qui e a Villa Sant’Angelo ha gestito campi d’accoglienza e tendopoli, ha finanziato numerosi progetti, dimostrando di avere idee molto chiare a differenza del collega Chiodi. Ricordo a Srour che i primi atti voluti da Errani sono esattamente le cose che chiedevano gli enti locali e che Chiodi ha sempre impedito di farci fare: tassa di scopo, patto di stabilità, poteri agli enti locali. Errani, a differenza del collega nostrano, non si è certo fatto ingessare dal capo della protezione civile e dal primo giorno è lui il commissario, imponendo una linea totalmente opposta a quella di Bertolaso, Berlusconi e Chiodi».