
I terremoti dell’Emilia Romagna hanno messo a dura prova anche l’universo scolastico: nel vortice del post-sisma sono stati catapultati oltre 50mila studenti, che di colpo si sono ritrovati senza aule. Sono infatti ben 219 gli istituti statali lesionati dal sisma, mentre le scuole paritarie dell’infanzia danneggiate sono almeno 50. Inagibili anche cinque centri di formazione professionale.
Il bilancio delle scuole danneggiate tuttavia non può ancora essere considerato definitivo perché, come ha sottolineato dall’assessore regionale alla Scuola dell’Emilia Romagna Patrizio Bianchi «la situazione purtroppo è in continua evoluzione» basti pensare che «dopo la prima scossa gli edifici scolastici danneggiati erano 69, dopo il sisma del 29 maggio siamo arrivati a 219, e le verifiche sono ancora in corso». «Al momento – ha concluso Bianchi – la nostra priorità è individuare i locali dove svolgere gli scrutini e gli esami, vogliamo garantire ai ragazzi una conclusione adeguata dell’anno scolastico». Si tratta di un problema che anche il capoluogo abruzzese si è trovato ad affrontare in seguito al sisma del 2009, che ha costretto molti studenti a seguire le lezioni nelle tendopoli.
Come soluzione tampone intanto in diversi Comuni emiliani è stata disposta la chiusura anticipata delle attività didattiche. Nella sola provincia di Reggio Emilia sono 13 i Comuni che hanno adottato questa soluzione per elementari, scuole medie inferiori e superiori, con sospensione delle lezioni per tutte le classi ad eccezione delle terze medie e delle terze e quinte superiori, alle quali sarà comunque garantita la possibilità di preparare e sostenere le prove d’esame. Provvedimenti analoghi anche per diversi istituti delle altre province emiliane: tra le scuole che hanno chiuso i battenti in anticipo anche quelle di Mantova e Modena.
Intanto nel comune di Sassuolo, colpito anch’esso dalla necessità di sospendere le lezioni in anticipo, si pensa già alla sistemazione dei bambini nei mesi estivi, sono infatti state recentemente elaborate e pubblicate le graduatorie di ammissione ai centri estivi per i bambini dei nidi d’infanzia e scuole materne ed elementari. Nonostante il terremoto Sassuolo tenta dunque di restare una città a misura di famiglia, lo stesso non si può dire dell’Aquila, dove la sistemazione estiva dei bambini resta in molti casi [url”economicamente proibitiva”]http://ilcapoluogo.globalist.it/Detail_News_Display?ID=17010&typeb=0&24-05-2012–Arriva-l%27estate-panico-scuole-estive[/url] arrivando a costare fino a 400 euro a bambino, esclusi i pasti.
red.
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