Consiglio, la minoranza non fa sconti

8 giugno 2012 | 16:03
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Consiglio, la minoranza non fa sconti

di Antonella Calcagni

Niente sconti dalla  minoranza: «Scordatevi che possa esserci una opposizione come quella che c’è stata per cinque anni». Giorgio De Matteis, come se il terremoto non ci fosse mai stato, ha subito voluto porre fine a certi cliché tipici del manuale del bravo Consigliere comunale con frasi del tipo: «Vanno superate le vecchie ruggini», oppure «lavoriamo tutti insieme con responsabilità», «mantenete il numero legale».

«Basta con l’ipocrisia – ha detto De Matteis -, non si può chiedere di mantenere il numero legale per responsabilità. Ognuno deve avere i propri ruoli. Il nostro è quello di esercitare un ruolo di controllo e di verifica». De Matteis ha ipotizzato che forse dietro la preoccupazione del mantenimento del numero in aula possa celarsi una certa preoccupazione di non farcela da soli. Un timore che potrebbe avere un qualche fondamento analizzando il voto sul vice presidente del Consiglio comunale, occasione in cui alla maggioranza sono già mancati un paio di voti.

Il vice presidente Ermanno Giorgi dell’Api è stato eletto con 17 preferenze, con 12 voti invece è stato designato Roberto Tinari come vice presidente scelto dall’opposizione. Per eleggere invece Carlo Benedetti si è dovuti arrivare alla terza votazione raggiungendo 23 voti. L’opposizione di De Matteis non ha partecipato alle prime due votazioni in cui sarebbero stati necessari i due terzi, al terzo tentativo l’opposizione per provocazione ha fatto andare i propri voti al consigliere Ianni.

Sin dalla prima seduta si è compreso che “L’Aquila Oggi” fa sul serio con l’annunciato appoggio esterno che può ben essere definito opposizione vera e propria visto che il giovanissimo Fabio Cortelli non sembra aver votato i candidati dalla maggioranza. Si è compreso anche che al di là del blocco di L’Aquila città Aperta, almeno per il momento, Properzi e Pdl (Guido Quintino Liris) vanno per proprio conto più propensi magari a votare con la maggioranza (si è visto con il voto per il presidente Benedetti) che con De Matteis. Molto liberi gli ex candidati sindaco Di Cesare e Vittorini pronti anche a fare coppia sul voto.

La seduta prima che Benedetti tornasse a “suo” posto è stata presieduta da Maurizio Capri che ha aperto i lavori osservando un minuto di silenzio per ricordare al scomparsa di Angelo Onorato. Il neo eletto presidente Benedetti ha esordito augurando al consiglio «di non essere su un terreno di rivincite improbabili e  di  visibilità a poco prezzo. Che sia invece  – ha auspicato – il terreno delle regole. Questo deve essere il luogo della cooperazione di “disgraziati” operosi. Non consentirò che il consiglio diventi la palestra di discussioni inutili. Farò sì che ognuno porti il proprio granello di sabbia per la ricostruzione. Trascorrere altri 2000 giorni qui credo sia un grande onere e un grande onore di cui andrò fiero per il resto della mia vita».

Ramoscelli di Ulivo per la minoranza anche da parte del consigliere dell’IdV Giuliano Di Nicola freddato tuttavia da Giorgio de Matteis che ha rilevato l’incoerenza dal partito prima contro e poi con Cialente: «Vanno superate le ruggini del passato perché noi abbiamo un compito storico. Io invito tutti i consiglieri a superare le divisioni e a lavorare insieme», ha detto. La solennità della prima seduta, testimoniata dal giuramento del sindaco in fascia tricolore non ha impedito ulteriori attacchi. Roberto Tinari (Mpa)  ha ricordato l’accordo preelettorale Fli-Pd.

Luigi  D’Eramo (Prospettiva 2022)  ha invece ricordato la débacle elettorale dovuta «da una parte del centro destra che ha perseguito con lucida follia un suicidio che ha disorientato una parte dell’elettorato  facendo rilevare un forte astensionismo. La speranza è che non ci siano consiglieri ricattatori; che non ci siano le richieste clientelari. No al giochetto del numero legale». Emanuele Imprudente (Mpa)  ha rilanciato la  centralità del consiglio comunale: «Nella passata consiliatura il consiglio ha solo ratificato scelte fatte da altri. É importante instaurare un rapporto sereno e leale con il consiglio comunale. Saremo intransigenti – ha promesso –  tuttavia  la nostra sarà una opposizione leale, ma dura sugli argomenti e non sulle persone». Da Maurizio Capri a nome del Pd è giunto invece il richiamo  al senso di responsabilità che deve riguardare anche l’opposizione mettendo in guardia dalla mancanza del numero legale e chiedendo più rigore per tutti.

Il sindaco Cialente  ha presentato la sua giunta sottolineando i criteri della scelta. «Fare il Consigliere comunale  –  ha poi ammonito –  vuol dire studiare faticare e incontrarsi. Mi auguro che il consiglio trovi rigore e che ognuno lavori in scienza e coscienza». Il sindaco ha presentato un ordine del giorno per devolvere alla popolazione dell’Emilia il gettone  della seduta del consiglio votato all’unanimità. Trasformato invece in ordine del giorno e licenziato all’unanimità anche la mozione presentata dal consigliere Errore di Cesare (Appello per L’Aquila) tesa a dare solidarietà ai tre ragazzi rinviati a giudizio in occasione della manifestazione degli aquilani a Roma. Nel documento si chiedeva anche che il comune assumesse l’onere delle spese legali, cosa però che tecnicamente non è percorribile in quanto non giustificabile con L’Erario. In consiglio ricevuta anche l’ambasciatrice di Haiti.

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