Terremoti: Barca in Umbria pensando a L’Aquila

11 giugno 2012 | 14:48
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Terremoti: Barca in Umbria pensando a L’Aquila

Perugia – Il ministro per la Coesione territoriale, Fabrizio Barca, nella sua veste di ‘inviato speciale’ del Governo per la ricostruzione a L’Aquila, è in Umbria per visitare i territori maggiormente colpiti dal sisma del settembre 1997, con l’obiettivo di studiare i diversi approcci alla ricostruzione in relazione al lavoro in corso nei Comuni del Cratere aquilano.

Il ministro Barca è a Foligno dal pomeriggio – riferisce Palazzo Donini – presso il Centro regionale protezione civile, dove ad accoglierlo ci saranno la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, il sindaco di Foligno, Nando Mismetti e il vice prefetto vicario di Perugia, Rita Stentella. Qui è stata riferita al ministro una relazione generale sulla ricostruzione post sismica in Umbria, con illustrazione dell’evento sismico, le soluzioni adottate per far fronte alla fase dell’emergenza e il modello di ricostruzione attuato. Dalle 17 la delegazione accompagna Barca prima nel centro storico di Foligno per una breve visita, e successivamente a Belfiore per un incontro con la popolazione presso la scuola elementare. Poi sarà a Gualdo Tadino dove è previsto un incontro con il sindaco. La visita del ministro Barca terminerà a Gubbio e domani nelle Marche.

IN UMBRIA RICOSTRUZIONE ANCORATA A ISTITUZIONI LOCALI – «Abbiamo il senso di una ricostruzione, in Umbria, che ha saputo fin dall’inizio essere molto ancorata alle istituzioni locali e questa è stata chiaramente la sua forza». E’ quanto ha affermato il ministro per la Coesione territoriale, Fabrizio Barca, oggi in visita in Umbria per apprendere elementi sulla ricostruzione seguita al terremoto del ’97. «Abbiamo avuto una conferma di molte cose che già avevamo analizzato – ha continuato Barca, rispondendo alle domande dei giornalisti – ma parlarne è sempre più forte. Abbiamo ritrovato conferma di un convincimento che abbiamo, che quando si imposta una ricostruzione di questo tipo non si conoscono mai tutte le regole del gioco e come avverrà. E quindi che è necessario lasciare molta flessibilità. Tra l’altro questa è una ricostruzione che ha coinvolto Umbria e Marche, quindi che alla complessità del coordinamento verticale ha unito anche quella fra due regioni».

Il ministro ha poi rilevato che «contano molto i contesti territoriali. L’importante – ha aggiunto – è ricavare, più di quello che abbiamo fatto in passato, dalle esperienze precedenti delle lezioni. Ci sono delle cose, dei principi, che rimangono, che ovviamente vanno adattati alle caratteristiche, alle capacità, alle competenze, anche all’atteggiamento e ai desideri della popolazione. La città dell’Aquila in particolare – ha aggiunto il ministro, in visita in Umbria nella sua veste inviato speciale del governo per la ricostruzione nel centro abruzzese – ha una dimensione istituzionale, di numero di cittadini molto superiore e presenta problemi suoi. Però certamente si possono ricavare da questo come dal terremoto del Friuli o dell’Irpinia delle lezioni ed è quello che stiamo cercando di fare».

L’AQUILA, DEFINIAMO PASSAGGIO A ORDINARIO

– «In questi giorni stiamo definendo come sapete, il passaggio all’ordinario, insieme al commissario del cratere dell’Aquila, e questi sono gli ultimi elementi che ci serviranno». Lo ha detto il ministro a proposito della conclusione della gestione commissariale nella ricostruzione in Abruzzo. «Proprio a fine settimana – ha annunciato oggi pomeriggio a Foligno – daremo alcune indicazioni circa questo passaggio». Si può esportare il modello umbro all’Aquila? «L’importante é imparare delle lezioni, più di quanto abbiamo fatto in passato, dalle esperienze precedenti», ha detto il ministro.

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