
I comitati sulmonesi per l’ambiente puntano il dito sugli amministratori pubblici abruzzesi che, di fatto, sarebbero favorevoli alla realizzazione del Metanodotto e della centrale di compressione di Sulmona. Fanno nomi e cognomi forti del verbale redatto nel corso della riunione a Roma con il sottosegretario allo sviluppo economico, Claudio De Vincenti. in cui gli amministratori regionali, provinciali e del comune di Sulmona, dovevano dare il loro parere sull’opera. «Chi ha partecipato all’incontro, anziché difendere il nostro territorio, lo hanno colpito alle spalle», scrivono in un comunicato i comitati, «e hanno un nome e cognome: si chiamano Gianni Chiodi (Presidente della Regione Abruzzo), Mauro Di Dalmazio (Assessore Energia della Regione Abruzzo), Antonio Sorgi (Dirigente della Regione Abruzzo), Antonella Di Nino (Vice Presidente della Provincia dell’Aquila), Gianni Cirillo (Assessore del Comune di Sulmona). Se si fossero battuti, con fermezza, contro il devastante progetto della Snam – accusano i comitati – il Ministero ben difficilmente si sarebbe mosso, subito dopo, con tanta arroganza».
«L’incontro al ministero si è tenuto il 10 maggio scorso e dopo 12 giorni è partita dal ministero dello Sviluppo Economico la procedura per autorizzare la centrale di compressione a Sulmona. “Il Presidente Chiodi, si legge nel verbale – spiegano i comitati – illustra” la risoluzione del Consiglio Regionale del 14 febbraio scorso, e “lascia la parola” ad Antonio Sorgi. Cosa fa Sorgi? Tira in ballo la legge regionale sulle “opere di urbanizzazione ed assimilate” per le quali non occorre la conformità urbanistica. Il mega gasdotto, di 687 km, con un tubo di un metro e 20 cm, a cinque metri di profondità, è equiparato al tubo che porta il gas nelle nostre case! Ma non basta, siccome la legge regionale dice che opere “assimilate” sono sottostazioni e centraline, Sorgi aggiunge : “L’impianto di compressione, ancorché di dimensioni importanti, potrebbe rientrare nella dizione di opere assimilate”. Traduzione: per la Regione non c’é alcun problema! E la Di Nino? Sempre dal verbale del ‘tavolo’: “La Provincia non ha competenza sull’impianto di compressione”; “Sul metanodotto il Consiglio provinciale ha emesso una delibera che ricalca quella del Comune di Sulmona”. Non è affatto vero, ma guarda caso nell’ ultima delibera del Comune di Sulmona si sposano in pieno le assurde tesi di Sorgi. Ma allora la Provincia è favorevole o contraria? A sciogliere il mistero è sempre la Di Nino : ‘Comunque gli uffici tecnici si sono espressi per la non contrarietà all’opera”. Ed ecco proseguono gli ambientalisti “finalmente l’assessore Cirillo, testuale: “A nessuno piace avere sul proprio territorio una infrastruttura simile, ma essendo l’opera di importanza nazionale, così come affermato dal Ministero e considerato l’interesse nazionale ci si è espressi con diverse delibere che riflettono il dibattito locale”. Cioè, le delibere sono state fatte solo per accontentare i cittadini e farli stare zitti? Per fugare i dubbi Cirillo chiarisce che la delibera “fondamentale è quella del 5/4/2012 in cui è stato espresso il parere sulla conformità urbanistica”. Infatti, in sintonia con Sorgi, in questa delibera – votata dalla sola maggioranza consiliare e fortemente voluta da Cirillo – si sostiene che il metanodotto non necessita di conformità urbanistica. E la centrale di compressione? Come si è visto, per questi signori, è semplicemente un’opera “assimilata”, cioè una “centralina”, un’appendice del metanodotto».