Cassano, lascia in pace i gay

13 giugno 2012 | 20:34
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Cassano, lascia in pace i gay

Occhio ai croati. Sono tosti, sono forti e, quando serve, picchiano come fabbri. Da quando il loro Paese è diventato indipendente, non hanno mai perso contro l’Italia. Che però, non ha scelta: o dentro o fuori.

Perchè è vero che, in caso di pareggio, l’aritmetica non

sarebbe un’opinione. Ma è altrettanto vero che sarebbe

meglio evitare la roulette dell’ultimo turno con l’Irlanda

del Trap: abbiamo già dato nel 2004 con il biscotto fra Svezia e Danimarca e in panchina c’era proprio Giovanni.

Prandelli ha l’occhio lungo e sa che è questa la sua partita della vita. Per giocarne un’altra, s’intende. Se la vince, vola. Se la perde, va in fumo il lavoro di due anni, dopo la brillante prova con la Spagna.

Cesare ha un solo dubbio: Balotelli o Di Natale. Per il resto, a Poznan gioca la squadra di Danzica: modulo 3-5-2, De Rossi difensore centrale con licenza di sostenere il centrocampo spesso e volentieri; Maggio e Giaccherini

esterni, Marchisio e Thiago Motta attorno a Pirlo e dietro

a Cassano.

Secondo Slaven Bilic, 43 anni, ct croato e prossimo tecnico della Lokomotiv Mosca, laureato in legge, figlio dell’ex rettore dell’Università di Spalato, buon chitarrista con il gruppo rock Rawbau, Modric è più bravo di Pirlo. Sarà. Con tutto il rispetto per l’uomo del Tottenham, fra i due non c’è corsa.

Anche perchè la Croazia non è solo Modric, centrocampista che parte da lontano e detta assist a Mandzukic e Jelavic, i due giganti dell’attacco. A Zagabria, i nostalgici di Olic dicono che hanno piedi come ferri da stiro. Però sono fortissimi nel gioco aereo (l’Irlanda l’ha imparato a sue spese), quando il 4-4-2 iniziale diventa un 3-3-4, con Srna e Perisic incursori

sulle fasce. Sono loro i due da bloccare per chiudere ogni

rifornimento agli attaccanti.

Il pareggio con la Spagna ha rilanciato le quotazioni degli azzurri che, tuttavia, quando devono complicarsi la vita sono maestri inarrivibili. Come dice l’ammirevole Prandelli – ammirevole perchè un altro avrebbe già cominciato a murare alcuni Eroi, onde evitare che sparino scemenze ad alzo zero – “dal 21 maggio non ci

facciamo mancare niente”. Dopo le scommesse, Criscito a casa

e Bonucci in Polonia, Buffon e la tabaccheria, il riferimento è alle scempiaggini di Cassano sui gay: omofobe, scurrili, volgari. E pensare che, se c’è

un uomo di calcio in prima linea nella battaglia di rispetto e di civiltà anche sui diritti degli omosessuali, questi è il ct. Ma Antonio non l’ascolta. Vediamo se sarà più reattivo in campo.

La Croazia incute rispetto, ma non bisogna averne paura. Anche perchè, in difesa, c’è un’aspirante banda del buco. Corluka e Schildenfeld sono due lenti a contatto, come la loro riserva Simunic: se Di Natale vincesse il ballottaggio con Balotelli, potrebbe farli dannare con la sua rapidità. E sui calci piazzati, Pletikosa sa che persino

l’Irlanda gli ha fatto male.

Per l’Italia questa è un’autentica prova di maturità. Che giochi subito o subentri, lo è anche per Balotelli. A 21 anni, avrebbe il diritto di sbagliare un gol come l’ha sbagliato con la Spagna, senza essere esposto alla gogna che, invece, gli è toccata in questi giorni. Ora Mario deve capire che, se fa bene ciò che gli riesce meglio,

proprio lui può cambiare la Nazionale. In meglio. Prandelli non vede l’ora. Sapesse noi.

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