
Permane la situazione di crisi del sistema manifatturiero regionale.
Alle difficoltà di competizione sui mercati internazionali si aggiunge il calo della domanda interna.
L’occupazione su base annua si conferma decrescente e peggiora d’intensità.
Fortemente negative le previsioni per i prossimi sei mesi. Questo è il quadro dalle tinte fosche tracciato dal Cresa nella sua indagine Congiuntura Economica Abruzzese relativa al primo
trimestre 2012.
La ricerca ha coinvolto 419 imprese manifatturiere con almeno 10 addetti operanti nella regione. I dati
indicano il permanere di una situazione strutturale di criticità, con la flessione su base annua di tutti gli indicatori,
che nel periodo in esame si è aggravata per il sopraggiungere di un calo della domanda interna.
Dopo una prima metà del 2011 caratterizzata da incrementi congiunturali, seguita da un secondo semestre in
calo, i risultati su base trimestrale non sono incoraggianti: di segno negativo le variazioni di produzione (-3,5%),
fatturato (-5,6%) e ordini interni (-6,2%), moderatamente positive quelle che interessano i rapporti con l’estero
(export: +1,3%; ordini +1,7). Stabile l’occupazione.
La crescita su base annua, che, anche se a ritmo via via decrescente, ha caratterizzato il 2011, si interrompe.
Contrazioni intorno al 5% fanno registrare produzione e ordini interni, intorno al 3% fatturato e occupazione.
Meno rilevanti le flessioni delle performance sui mercati internazionali (fatturato estero; -2,0%; ordini esteri –
1,9%)
Settori.
E’ l’alimentari, bevande e tabacco ad avere il migliore andamento con variazioni congiunturali e
tendenziali positive, anche di consistente entità, di tutti gli indicatori. Generalmente buone anche le performance
della chimico-farmaceutica che, nel periodo gennaio-marzo 2012, vede crescite considerevoli su base trimestrale
ed annua di fatturato ed export, sostenute da un consistente aumento congiunturale della produzione, e mostra
lievi contrazioni su ambedue gli orizzonti temporali dell’occupazione. In difficoltà sembrano essere
particolarmente i settori del legno e mobili, delle lavorazioni di minerali non metalliferi, della metalmeccanica e
dei mezzi di trasporto.
Classe dimensionale
Le piccole imprese
(10-49 addetti)
vedono contrarsi su base trimestrale
produzione, fatturato, export e portafoglio ordini in misura superiore alla media regionale. In aumento le
performance tendenziali sui mercati internazionali (fatturato e ordini esteri), ma decisamente peggiore rispetto
alle realtà medie e grandi è l’andamento su base annua di produzione e fatturato. Le piccole imprese sono quelle
che mostrano le migliori variazioni dei livelli occupazionali: nel confronto con il trimestre precedente sono
l’unica classe dimensionale che fa registrare un incremento (+1,1%) e, rispetto al periodo gennaio-marzo 2011, il
decremento di minore intensità (-1,6%).
Le medie imprese (da 50 a 249 addetti) mostrano diffusi decrementi su ambedue gli orizzonti temporali. Si
contraggono i livelli produttivi e particolarmente critici sono gli andamenti congiunturali e tendenziali di
fatturato, occupazione e ordini interni. L’export si riduce su base trimestrale ed aumenta lievemente su base
annua, gli ordini esteri fanno rilevare variazioni congiunturali positive e tendenziali negative.
Le grandi imprese (oltre 250 addetti) mostrano diffuse contrazioni le quali, soprattutto a livello congiunturale,
sono generalmente meno intense della media del settore manifatturiero regionale. Rispetto al trimestre precedente
migliorano le proprie prestazioni sui mercati internazionali e, rispetto al periodo gennaio-marzo 2011, accrescono
il portafoglio ordini interni. Peggiori rispetto al quadro regionale gli andamenti tendenziali di produzione, export
e ordini esteri.
Il territorio. Dopo la ripresa fatta registrare nel primo semestre 2011 seguita dall’andamento sempre più
altalenante della seconda parte dell’anno, il sistema manifatturiero della provincia di Chieti presenta decisi
segnali di difficoltà chiaramente riconducibili alle incertezze provenienti dai mercati esteri. Le previsioni a sei
mesi sono negative ma generalmente meno pessimistiche della media delle imprese abruzzesi.
L’industria della provincia dell’Aquila mostra un buon andamento sui mercati internazionali. Nel confronto con
il trimestre precedente aumenta livelli produttivi e occupazionali. Rispetto al primo trimestre del 2011 presenta
contrazioni superiori alla media regionale di produzione, fatturato, ordini interni e occupazione. Se si escludono
gli ordini esteri, le aspettative per i prossimi sei mesi sono fortemente negative.
Il sistema manifatturiero pescarese ha un andamento congiunturale migliore di quello regionale con incrementi
interessanti di export e ordini esteri. Rispetto al primo trimestre del 2011 è in crescita il portafoglio ordini esteri.
In calo l’occupazione su base trimestrale e, soprattutto, annua. Le aspettative a sei mesi su produzione, fatturato e
ordini interni sono meno pessimistiche della media, quelle sugli ordini esteri ottimistiche.
La provincia di Teramo fa registrare diffuse contrazioni congiunturali superiori a quelle medie regionali. In lieve
crescita l’occupazione su base trimestrale. Rispetto al primo trimestre 2011 si osserva un andamento meno
negativo con contrazioni più lievi della media regionale e una lieve crescita del portafoglio ordini esteri. Le
aspettative per i prossimi sei mesi sono pessimistiche e peggiori della media regionale.
[url”Torna alla Home Business”]http://ilcapoluogo.globalist.it/?Loid=154&categoryId=207[/url]