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Equo canone per commercio. Si può fare

Un equo canone a tempo per limitare gli effetti devastanti del caro affitti. L’ipotesi sarà valutata dall’amministrazione comunale insieme alle associazioni di categoria Uppi e Ance. Della possibilità si è parlato in occasione dell’incontro fra l’assessore Marco Fanfani e una delegazione dei giovani commercianti di Confcommercio e con il direttore della stessa associazione, Celso Cioni.

L’assessore ha riferito che una sorta di equo canone è già applicato in altri comuni italiani per categorie di cittadini in particolare difficoltà; per estensione potrebbe dunque essere adottato anche dall’Aquila. Potrebbero peraltro essere previsti meccanismi di incentivazione per i proprietari come l’abbattimento dell’Imu per chi affitta ai commercianti a prezzi più bassi.

Quale dunque il prezzo giusto? Per il direttore Celso Cioni un canone equo potrebbe andare dai 10 ai 13 euro al metro quadrato. Non oltre perché già con 15 euro il piccolo commerciante va in apnea. Sempre in occasione della riunione l’assessore Marco Fanfani ha ribadito la disponibilità a individuare nuovi contenitori in città per favorire nuove delocalizzazioni delle attività danneggiate dal sisma. Sarà la Confcommercio insieme agli operatori a presentare delle ipotesi di delocalizzazione tese sempre a calmierare il mercato dei fitti. Si è parlato per esempio della possibilità di realizzare strutture provvisorie nella corona del mercato di piazza D’Armi. Tutto però dovrà essere studiato nei minimi particolari.

Esclusa invece almeno per il momento la possibilità di utilizzare l’ex Sercom tornato nella proprietà dell’amministrazione comunale. La maggior parte dei commercianti ritiene che il centro commerciale mai nato sia troppo in periferia per attirare la clientela. Confcommercio e assessore al Commercio torneranno ad incontrarsi a breve per valutare le due ipotesi scaturite dal primo faccia a faccia.

A.Cal.

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