Infortuni: L’Aquila cantiere a rischio

19 giugno 2012 | 16:08
Share0
Infortuni: L’Aquila cantiere a rischio

«L’Aquila è un cantiere a rischio». E’ l’allarme lanciato dal capogruppo dell’Api, Gino Milano, il quale, nella interrogazione illustrata stamane in Consiglio regionale, sul dramma degli infortuni sul lavoro, ha evidenziato le gravi carenze della politica regionale.

«La Giunta continua a rassicurare l’opinione pubblica fornendo dati non realistici, poiché – afferma il Consigliere regionale Milano – gli infortuni sono diminuiti dell’1,4% (corrispondenti a 278 casi) soltanto in considerazione del fatto che tra  il 2008 e il 2010 in  Abruzzo fra licenziamenti e Cig circa 40 mila si sono ritrovati senza occupazione. La verità – continua Milano – è che l’Abruzzo è al 2° posto nella classifica delle regioni italiane per indice d’incidenza tra numero delle vittime ed occupati, con un preoccupante aumento delle malattie professionali, mentre le risorse in campo per contrastare il fenomeno infortunistico sono sempre meno. L’Aquila – aggiunge – nei prossimi mesi sarà la più grande fabbrica d’Europa con circa 12 mila cantieri attivi previsti, e, come dimostrano gli ultimi tragici eventi mortali accaduti proprio nel cratere sismico, il rischio di incidenti nel campo edile è elevatissimo. A ciò si aggiunge la crescente crisi del mercato del lavoro, la sua precarizzazione e l’aumento del lavoro irregolare, in particolare degli immigrati, tutte circostanze che determinano un preoccupante abbassamento delle tutele del lavoratore. Inoltre, in Abruzzo non è stata realizzata, in materia di sicurezza e prevenzione, una moderna integrazione sinergica tra le funzioni dello Stato, gli enti territoriali e le parti sociali mentre permane la grave carenza in organico di unità professionali (solo 41 unità su 83 hanno qualifica di ufficiale di polizia giudiziaria), che non garantisce adeguati standard di intervento. Le vite spezzate di uomini e donne nei posti di lavoro impongono di accantonare ogni strumentalizzazione di parte, per trovare una doverosa convergenza fra tutti i soggetti in campo, dando fattiva e funzionale attuazione al Comitato di coordinamento regionale, l’importante organismo costituito 4 anni fa per accrescere i livelli di sicurezza e prevenzione in Abruzzo».

DE FANIS, SERVE INCREMENTO OPERATORI PSAL

«Gli obiettivi prioritari di intervento con i comparti lavorativi più a rischio per la prevenzione degli incidenti sui luoghi di lavoro, sono stati fissati dal governo nazionale e recepiti dalla Regione Abruzzo con DGR n. 1012/2010, che ha approvato 21 progetti tra i quali ‘Costruiamo un mondo sicuro’ e ‘Coltiviamo la sicurezza’, preordinati alla prevenzione degli infortuni nel settore delle costruzioni e nel settore agricolo». Lo ha ricordato l’assessore alla Prevenzione collettiva, Luigi De Fanis, chiarendo l’impegno della Regione in materia di infortunistica sul lavoro, dopo l’interrogazione del consigliere regionale, Luigi Milano. «La Regione Abruzzo – ha spiegato De Fanis – è ed è stata sempre consapevole dei compiti che la legge nazionale affida in materia di prevenzione e sicurezza sui luoghi di lavoro, innanzitutto assicurando il coordinamento delle azioni che avviene sia con il Comitato di Coordinamento regionale ex. art. 7 del D.Lgs. n. 81/08, istituito da ben oltre quattro anni, e sia attraverso le innumerevoli riunioni tecniche con le ASL».

L’Assessore ricorda anche le diverse cabine di regia istituite per la realizzazione degli obiettivi di prevenzione, conseguiti con iniziative di informazione, comunicazione e assistenza, sensibilizzazione dei Direttori Generali delle ASL per la concretizzazione degli indirizzi strategici loro assegnati. «La nostra fattiva operatività – ha argomentato De Fanis – é stata anche ragione di encomio del Presidente della Commissione parlamentare di inchiesta per il fenomeno delle morti bianche, Oreste Tofani, nel corso della mia audizione lo scorso Febbraio. Ci è stato riconosciuto l’ottimo lavoro svolto al momento nella Regione Abruzzo, su questo importante tema. Nel merito è stata richiesta da parte dello stesso Presidente della Commissione, la trasmissione di tutta la documentazione elaborata per i progetti “Coltiviamo la sicurezza” e “Costruiamo la sicurezza”, puntualmente inviata».