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Un risarcimento per un 1 milione e 200 mila euro per danno emergente, lucro cessante, danno curricolare e perdita di chance. Questa la richiesta di una delle imprese escluse dall’appalto dell’auditorium di Renzo Piano in corso di realizzazione nel parco del castello da parte di una impresa trentina. Ad avanzare l’istanza risarcitoria è la Pacifico costruzione di Napoli in Ati con la Pasqua costruzioni dell’Aquila.
«Noi eravamo i primi in graduatoria – ricorda l’ingegner Cozzolini della Pacifico – Incredibilmente i lavori (in seguito ad alcune anomalie tutte da dimostrare) sono stati affidati alla terza in graduatoria, la Collini di Trento». Questo è solo l’inizio di una lunga odissea giudiziaria ancora in corso dinanzi al Tar Abruzzo. La società ricorda di aver ottenuto nel settembre 2011 la sospensiva. La Collini fa però appello al Consiglio di Stato che ipotizza la possibilità di un risarcimento in linea di principio in luogo della sospensiva. Ipotesi che alla società aquilano-partenopea non sta bene poiché l’obiettivo è il subentro nell’appalto. Negata tuttavia dal Tar l’istanza di subentro poiché i lavori sono cominciati.
Il resto della storia è recente. In sede di merito i legali della Pacifico hanno inserito anche la richiesta di risarcimento danni. La decisione è attesa entro l’estate quando l’opera dovrebbe essere terminata anche se i lavori, sostiene la Pacifico, sarebbero in netto ritardo. «E difficile lavorare all’Aquila – spiega il portavoce della società pacifico – Analoga odisssea la stiamo vivendo con i lavori al Tribunale dell’Aquila. Stiamo lottando per il secondo Lotto e siamo già nella fase del Consiglio di stato; speriamo di spuntarla. Il problema è che in questa città lavorano sempre le solite imprese, quelle che sono penetrate nella ricostruzione subito dopo il sisma. Non si comprende per quale ragione».
A.Cal.
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