‘Intesa sulla riforma del personale regionale’

21 giugno 2012 | 18:10
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‘Intesa sulla riforma del personale regionale’

La scorsa settimana i sindacati abruzzesi hanno sottoscritto un accordo con l’assessore al Personale della Regione Abruzzo per la Legge di riforma del personale. Il documento individua in 15 punti alcuni principi ispiratori che dovranno indirizzare il processo riformatore.

«Le organizzazioni sindacali – si legge in una nota congiunta delle segreterie regionali Cgil, Cisl, Uil e Ugl – hanno voluto fortemente che la riforma non si limitasse ad essere una rivisitazione della legge 77, che disciplina l’ordinamento del personale della Regione Abruzzo, ma che rappresentasse l’occasione per ridisegnare un ente, fortemente burocratizzato, proteso più all’adempimento formale che al risultato gestionale.

L’accordo è anche il risultato dell’allarme lanciato dalle organizzazioni sindacali nel proprio documento, in cui si denunciava il possibile rischio che la riforma potesse intraprendere un percorso senza un confronto con le parti sociali, ma un processo di “adattabilità” alle esigenze del consiglio e della giunta regionale».

«Il primo obiettivo che ci si è posti – continua la nota – è la forte riduzione del numero delle direzioni e dei servizi, prevedendo l’accorpamento all’interno della stessa direzione e dello stesso servizio di funzioni omogenee per evitare processi decisionali frammentati e disarticolati. Prevedere una pianta organica che non sia la fotografia dell’esistente (organico di fatto), ma sia il risultato di una programmazione del fabbisogno triennale, strettamente legato alle funzioni che verranno trasferite dalle Province e dagli enti strumentali all’ente Regione. Una pianta organica in divenire, che colga le esigenze funzionali e strutturali, derivanti dai processi di trasformazione in atto nel contesto socio-economico, e sappia tradurli in una struttura organizzativa, capace di offrire servizi e di dare risposte rapide ai cittadini e alle imprese.

È necessario, per raggiungere questi risultati, individuare una figura, non attualmente prevista nell’ordinamento regionale, che abbia l’autorevolezza di coordinare l’operato dei direttori e che risponda direttamente alla politica della propria azione amministrativa». Cgil, Cisl, Uil, Ugl e Direr Abruzzo «non sono affezionate ad una denominazione o ad una figura particolare, pertanto sia esso direttore generale o segretario generale, deve poter svolgere pienamente questo ruolo di coordinamento per evitare decisioni disarticolate e disomogenee delle varie direzioni. Nella riforma, per i sindacati, deve essere salvaguardata l’autonomia della dirigenza dalle interferenze della politica tenendo ben distinto il ruolo di indirizzo da quello gestionale».

«Nel testo di accordo – si legge ancora nella nota dei sindacati – è stata ribadita l’importanza dello strumento della concertazione per evitare il conflitto e per giungere a scelte condivise con le parti sociali, potenziando il ruolo concertativo di interpretazione di istituti e clausole contrattuali, al fine di accompagnare il cambiamento verso obiettivi di maggiore efficienza e flessibilità dell’organizzazione amministrativa. Nel merito delle relazioni sindacali il protocollo d’intesa sottoscritto rinvia direttamente all’accordo nazionale del 3 maggio 2012. Le parti hanno voluto riaffermare il ruolo strategico della formazione del personale che non può essere estemporaneo, ma deve essere programmato e gestito attraverso una scuola di formazione interregionale, che traduca in buone pratiche amministrative le esperienze diffuse sui territori e abbatta i costi di gestione».

Cgil, Cisl, Uil, Ugl e Direr Abruzzo auspicano che la riforma organizzativa della Regione Abruzzo «possa diventare uno dei volani strategici per il rilancio dell’economia della nostra Regione, inaugurando una nuova stagione di semplificazione dell’azione amministrativa orientata al risultato e al recupero di efficienza, razionalizzando la spesa regionale a vantaggio dei cittadini contribuenti e degli stessi dipendenti».

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