Centro turistico GS: no a nuovo capitale

24 giugno 2012 | 08:00
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Centro turistico GS: no a nuovo capitale

É sfumata l’ultima speranza di ricapitalizzazione per il Centro turistico del Gran Sasso. La scadenza del 30 aprile per il bando pubblicato dalla spa è trascorsa invano. Invitalia, che in una prima fase aveva dimostrato interesse a ricapitalizzare la società partecipata dal Comune dell’Aquila, con i soldi introitati dalla vendita dello stabilimento ex Flextronics al Comune, continua a tenere queste cifre in cassa. Nonostante ciò il presidente del Centro turistico del Gran Sasso, Alessandro Comola, è moderatamente ottimista.

«Il bando è andato deserto – ha ribadito – tuttavia nulla vieta la trattativa diretta. Invitalia potrebbe ancora subentrare. Proprio la scorsa settimana c’è stato un incontro con il sindaco Massimo Cialente e il rappresentante di Invitalia. C’è interesse da parte della società, il problema è che la complessa situazione nazionale si cala in quella già complicata del Gran Sasso». Il presidente dunque si limita a mettere ordine nella complessa situazione debitoria (12 milioni di euro) e la giungla di personale. «Troppi gli addetti – sostiene il presidente – nessuno vuole licenziare, però è necessario trovare una soluzione. E’ avvilente anche per alcuni dipendenti stare senza far niente».

C’è poi il bubbone della seggiovia Fontari, la cui revisione straordinaria scade il 20 ottobre prossimo. L’impianto avrebbe beneficiato già di una proroga. «Le strade ora sono due – continua Comola – sostituire completamente l’impianto (per un costo di 5 milioni di euro) oppure precedere alla revisione. In questo caso il costo sarebbe di 1 milione 700 mila euro». La società non ha questa cifra, ma sembra che il sindaco Massimo Cialente abbia promesso un provvidenziale intervento del Comune dell’Aquila. Del Gran Sasso intanto si continua a parlare, solo a parlare, purtroppo, mentre il tassametro dei debiti continua a girare. Dal faraonico progetto dello Ski dome, di cui non si ha più traccia, ad un tapis roulant alla base degli impianti per la creazione di un “sun kid”. Sembra poi ci sia chi intenda realizzare un impianto nella zona dello Schioppatore accanto alla Scindarella, dimenticando che il parco Gran Sasso, ritiene che in quell’area vi sia flora protetta poiché facente parte di un circolo glaciale.

Ancora, in barba al tanto sbandierato storico accordo con gli usi Civici per i canoni mai pagati dal Comune dell’Aquila, l’ente continuerebbe a non versare neanche l’ammontare relativo ai canoni stabiliti per gli ultimi anni, tanto che gli usi civici avrebbero preso carta e penna scrivendo al Comune. Intanto il direttore tecnico d’esercizio non è più Marco Cordeschi, sostituito da Dino Pignatelli nell’aprile scorso dopo che il primo si era dimesso dall’incarico. Una bella responsabilità per il neo direttore che anche quest’anno dovrà lottare contro il tempo per la riapertura degli impianti. Nel caso in cui il ministero non dovesse concedere un’altra proroga per le Fontari, il Centro turistico sarebbe già in ritardo per la progettazione degli interventi. Insomma potrebbe ripresentarsi un deja vu con una stagione che potrebbe cominciare in ritardo come quella dello scorso anno, quando la lotta contro il tempo fu attuata per la conclusione dei lavori della funivia del Gran Sasso. La stagione cominciò a Natale. La prossima chissà.

A.Cal.

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