Prostituzione: arresti in Abruzzo

26 giugno 2012 | 12:17
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Prostituzione: arresti in Abruzzo

Popoli (Pescara) – Quattro persone sono state poste agli arresti domiciliari nell’ambito di un’inchiesta sullo sfruttamento della prostituzione a Popoli, per la quale è stato anche sequestrato un night club.

Gli arrestati sono C.C, 23enne di Popoli, C.C. 59 enne di Sulmona (L’Aquila) – entrambi soci accomandanti della società che gestiva il night – P.G., 64 anni, di Troina (Enna) ma residente a Luco dei Marsi (L’Aquila) e O.C. 58enne di Popoli (Pescara), socio accomandatario e titolare della società.

Le richieste di arresti domiciliari sono state emesse dal Gip presso il tribunale di Pescara Luca De Ninis, su richiesta dal Pm Silvia Santoro. Per i quattro l’accusa è di aver costituito un’associazione a delinquere finalizzata all’induzione, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione di giovani donne dell’Est Europa, nonché alla violazione delle norme riguardanti l’immigrazione e la permanenza di cittadini stranieri in Italia.

L’indagine ha preso spunto dalla denuncia di una ragazza dipendente del night. La donna avrebbe subito una tentata violenza sessuale da parte di O.C. che di fronte alle remore della donna, l’avrebbe seguita e picchiata selvaggiamente ferendola al volto e in altre parti del corpo. Il 7 agosto scorso i carabinieri soccorsero la ragazza che poi decise di sporgere querela verso il gestore del locale. Proprio da quel fatto, la giovane iniziò a svuotare il sacco e a raccontare nei minimi particolari quello che accadeva nel locale. La donna ha anche raccontato agli inquirenti che O.C. avrebbe preteso, prima di iniziare a far lavorare le donne, prestazioni sessuali.

Sempre secondo i carabinieri, i titolari del locale, agendo in concorso, avrebbero indotto le ragazze straniere ad intrattenere i clienti nel locale notturno, ordinando loro di farsi anche toccare sul corpo, e in alcuni casi inducendole a intrattenere rapporti sessuali con i clienti all’esterno del locale. In caso di rifiuto, le giovani dell’Est sarebbero state mandate via, senza essere pagate.

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