Consiglio di Stato “demolisce” galleria

27 giugno 2012 | 07:00
Share0
Consiglio di Stato “demolisce” galleria

Il Centro commerciale mai nato di via Di Vincenzo sarà demolito. Il Consiglio di Stato, VI sezione, sembra aver posto la parola fine alla galleria commerciale incompiuta realizzata dalla società Del Beato Aldo &C, Costruzioni edili srl.

I giudici, con l’ordinanza del 31 maggio scorso in sede giurisdizionale (Sezione Sesta) «respingono l’appello cautelare (Ricorso numero: 3516/2012); condannano l’appellante a rifondere al Comune appellato le spese di giudizio, che si liquidano nell’importo complessivo di euro 1.500,00, oltre agli accessori di legge». Di fatto il Consiglio di Stato conferma dunque l’ordinanza cautelare del Tar Abruzzo concernente la demolizione del fabbricato di via Di Vincenzo.

Il Consiglio di Stato ritiene infondato il ricorso presentato: «Rilevato che, ad una delibazione sommaria delle questioni versate in giudizio, appaiono condivisibili le difese del Comune di L’Aquila in relazione alla mancata natura provvisoria e temporanea dell’opera de qua (per gli effetti di cui alla delibera del Consiglio comunale n. 57 del 25 maggio 2009, e dell’art. 6, comma 2 lett. b), d.P.R. 6 giugno 2001, n. 380, come sostituito dall’art. 5 d.l. 25 marzo 2010, n. 40, convertito dalla legge 22 maggio 2010, n. 73, invocati dagli odierni appellanti), con conseguente infondatezza dell’appello cautelare».

Di fatto l’ordinanza è immediatamente eseguibile come stabilito dai giudici romani. L’appello al Consiglio di stato era stato proposto dalla società del Beato, difesa dal legale Ernesto Venta, contro il Comune dell’Aquila e nei confronti di Giuliana Ascaride, Marco Dantoni, Claudiu Costantin Lungu, Mirela Rodica Lungu, Francesca Leardi, Danilo Valloni, non costituiti in giudizio. Sulla vicenda pende anche un procedimento penale per il reato di presunto abuso edilizio che vede coinvolto  anche l’ex assessore Ermanno Lisi

La galleria avrebbe dovuto offrire una sede a una dozzina di operatori commerciali che a causa del terremoto erano rimasti senza negozio. 

A.Cal.