Il terremoto, due amiche e un caffè

28 giugno 2012 | 18:29
Share0
Il terremoto, due amiche e un caffè

di Tiziana Pasetti

Camminare per le strade della città fantasma nelle ore calde regala miracoli: ombre lunghe e vicoli messi ad arte per creare correnti.
Anche se insisti a dire che L’Aquila non la ami e che vorresti andare via è in momenti come questo che poi almeno un po’ ci ripensi e mentre respiri e godi della carezza del vento leggero sulle spalle nude ti dici piano “ma ‘ndo vado?”.

Mentre cammini e respiri profumi che non ci sono più ma che ricordi, eccome se li ricordi, nella città fantasma capitano incontri.

Tutti torniamo dove abbiamo vissuto. Abbiamo lasciato in quei luoghi adesso deserti e in decomposizione storia e vita, amore e odio. Abitudini. Amici.

Vado spesso a trovare la casa dove ho vissuto per molto tempo e che è venuta giù, vado a trovare lei ma in fondo cerco tracce di me, di una parte di vita che non ricordo.

Oggi, vicino alla carcassa di una casa morta, maglietta gialla e caschetto rosso, c’era una donna. Parlava piano e rideva, ogni tanto. L’ho guardata, curiosa. “Vengo a prendere il caffè”, ha detto. Eccone un’altra, ho pensato. Siamo tutti un po’ fuori. Fuori di casa e fuori di testa. Perdonabili, vista la situazione.

[i]“Venivo a prendere il caffè qui tutti i giorni. Sono cresciuta, in questa casa. La mia amica di sempre è morta quella notte. Però io la ritrovo, così”.[/i]

Volevo fotografarla, questa amica per sempre. Non ha voluto:
[i]“Non c’è nulla di strano o eroico nell’amore vero, e l’amicizia non ci ha abbandonate. La vita sì, l’amicizia no”.[/i]

Volevo scrivere i loro due nomi, non ha voluto:
[i]“Non siamo speciali, siamo solo due amiche”.[/i]

Mantengo in parte la parola data. Nessuna fotografia, nessun nome.

Ma un’emozione fortissima.

tpasetti@gmail.com

[i]

[url”Professione #hashtagger “]http://ilcapoluogo.globalist.it/blogger/Tiziana%20Pasetti[/url][/i]