
Al via nuove regole per l’esame dei progetti del centro storico. Alla scheda “Aedes”, utilizzata fino a oggi per stabilire il tipo do danno, viene sostituita, solo per il centro storico il criterio parametrico nel quale il rilievo del danno si ancora ad un sistema per ogni tipologia dello stesso quantificato a priori. La novità sarà contenuta, fra le altre, nella nuova legge Barca sulla ricostruzione che dovrà essere pronta entro la fine del mese. É stato il capo di Gabinetto Aldo Mancurti oggi a parlare delle novità della norma all’Aquila in occasione di un incontro tecnico con i sindaci del cratere e “addetti ai lavori”.
Il nuovo metodo da applicare solo per i centri storici, dovrebbe velocizzare secondo il pool di Barca,e anche secondo il presidente De Santis, l’esame dei progetti del centro, da una parte, dall’altra, invece, dovrebbe consentire un risparmio per il governo visto che la ricostruzione aquilana, si dice a Roma, costa al metro quadrato più di un attico in piazza di Spagna. Toccherà ai progettisti compilare una scheda di 23 pagine che sarà fornita direttamente dal ministero, sulla base dei calcoli gli stessi tecnici dovranno essere attenti a non sforare. Al posto della filiera, ci saranno la Commissione parere e l’Ufficio speciale per la ricostruzione per la valutazione della congruità del progetto che dovrebbe fare riferimento direttamente alla presidenza del consiglio dei Ministri. La commissione pareri, invece, fungerà da sportello unico e si occuperà della istruttoria degli elaborati che saranno corredati di tutte le autorizzazioni in un’unica seduta.
Durante l’incontro Mancurti ha trattato anche del tema della seconda casa. Nella norma il governo dovrebbe dare copertura anche ai condomini formati esclusivamente da seconde abitazioni che finora non avrebbero potuto fruire del contributo per la riparazione delle parti comuni. Sul tavolo, posta dal sindaco Massimo Cialente anche la problematica relativa ai tagli sul cas (a proposito è in pagamento il mese di maggio). «Non è certo tempo di vacche grasse – ha spiegato Mancurti – tuttavia nessuno intende tagliare, ma razionalizzare. Tagliare il cas – ha aggiunto – Non è all’ordine del giorno dell’agenda del ministro Fabrizio Barca». Tornando al criterio parametrico, l’unica perplessità di De Santis è sulla disparità di trattamento che si verrebbe a creare con l’attuazione del nuovo criterio fra i cittadini della periferia che già hanno avuto riparata la propria casa e quelli del centro storico.
A.Cal.
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