
La Nestlé sembra fare[i] mea cupla[/i] e dichiara guerra al lavoro minorile nella catena di produzione del cacao che utilizza per i suoi [i]snack[/i]. Un’indagine indipendente condotta all’interno del ciclo produttivo della multinazionale alimentare ha infatti scoperto una serie di violazioni riguardanti il lavoro minorile e dato il via a un ambizioso piano per sradicare la piaga.
L’inchiesta è stata realizzata nelle piantagioni tropicali dalla Fair Labor Association con il sostegno proprio della Nestlé. «Per la prima volta una multinazionale del cioccolato ha consentito di ‘tracciare’ capillarmente e valutare il suo sistema di appalto nella produzione del cacao», ha spiegato il presidente di Fla, Autret van Heerden. «Per troppo tempo il lavoro minorile nella produzione del cacao è stato un problema di tutti e quindi di nessuno».
L’inchiesta della Fla ha accertato una serie di violazioni al codice di comportamento richiesto ai fornitori della multinazionale: si va dall’orario di lavoro eccessivo agli operai non pagati; si è scoperto inoltre che il 72 per cento degli incidenti sul lavoro sono lesioni da machete. Ma è il lavoro minorile che costituisce il dato più allarmante: secondo la Fla in Costa d’Avorio, il principale fornitore mondiale di cacao, ci sono problemi sistemici e culturali. «Non è assolutamente possibile che, nel lungo termine, un’azienda come la nostra possa tollerare una situazione simile», ha detto Jose Lopez, vice presidente Nestlé, promettendo un cambio di registro.
«Lavoreremo con la World Cocoa Foundation e saremo nelle scuole; lavoreremo con l’International Cocoa Initiative e con le cooperative per dare informazioni ai contadini; lavoreremo con i governi e con i certificatori per dimostrare che le cose possono cambiare». La Fla ha raccomandato alla Nestlé di comunicare a tutti coloro che lavorano nella catena di produzione quale sia il codice di comportamento della multinazionale, e fare in modo che la gente sia addestrata e tenuta a rispettare il codice; entro ottobre sarà inoltre pronta una guida illustrata sul codice etico richiesto dalla multinazionale, la più grande al mondo nel settore alimentare, e per creare nel lungo termine una ‘task force’ dedicata alla protezione dei bambini.