Sì all’adozione, ma che sia responsabile

2 luglio 2012 | 16:38
Share0
Sì all’adozione, ma che sia responsabile

[i]a cura della sezione dell’Aquila della Lega Nazionale per la Difesa del Cane [/i]

Uno degli strumenti concreti per combattere il randagismo è senz’altro l’adozione responsabile.

Affidare un cane a chiunque, infatti, anche se all’apparenza ben intenzionato e magari davvero convinto della scelta che sta facendo, è molto pericoloso e può successivamente creare gravi danni all’animale.

Spesso la scelta di un “pet” viene dalla tenerezza che i nostri amici con la coda (cani o gatti) ci fanno, specie se cuccioli: ma non si valuta attentamente quale impegno questa scelta comporta, soprattutto nel tempo. È importante, infatti, vedere cosa implica accogliere un animale nella propria famiglia, nel lungo termine.

Come associazione, operativa sul territorio di L’Aquila da più di 20 anni, abbiamo ormai sperimentato e consolidato una serie di domande e di questionari da porre durante il colloquio che facciamo alle famiglie che vengono nel nostro rifugio, a Paganica, con l’intenzione di adottare un cane: dove vivete e che tipo di spazi avete? Com’è composta la famiglia? Tutti sono consapevoli e d’accordo con l’adozione? Chi si occuperà del cane? Etc.

Spesso si sceglie un cucciolo da mettere “sotto l’albero” a Natale: non c’è cosa più sbagliata; innanzitutto gli animali non sono giocattoli e poi un bambino, specie se piccolo, non potrà avere il senso di responsabilità necessario nei confronti del nuovo arrivato. Saranno gli adulti a doversi sobbarcare oneri e onori dell’adottato: ne sono consapevoli e ben convinti?

Il luogo comune “cane piccolo per spazio piccolo – cane grande per spazio grande” è da sfatare: un cane di piccola taglia ha le stesse necessità di uscire, annusare, correre e socializzare di uno grande; nelle giornate di pioggia, freddo, vento e neve, quando verrebbe voglia solo di girarsi nelle coperte, sarà necessario portare a spasso sia un cane di taglia toy che uno di taglia gigante.

Ciò che è essenziale per impostare questo tipo di convivenza è il tempo che possiamo dedicare loro, più che lo spazio: adottare un cane di taglia piccola per poi lasciarlo in casa tutto il giorno da solo, è un errore.

Chi sceglie di adottare un cane deve avere del tempo da dedicargli per farlo passeggiare, socializzare e correre.

Come associazione, ovviamente, pensiamo innanzitutto al benessere dell’animale che stiamo per affidare: evitiamo, quindi, spazi angusti, box, catene o altre soluzioni del genere. Sono già troppe le segnalazioni che quasi quotidianamente riceviamo per maltrattamenti.

Bisogna, poi, porsi il problema delle vacanze: a chi lasciarlo quando si va in ferie? Ormai sono molte le strutture, in Italia e all’Estero, che accolgono i nostri amici, ma noi siamo disposti ad accudirli anche quando siamo in vacanza? Quando non è possibile portare il nostro animale con noi ci si può rivolgere ad un dog-sitter o ad una pensione specializzata, ma si deve essere ben consapevoli che tutto questo ha un costo.

A questo proposito, nella decisione di adottare un amico a quattro zampe, bisogna anche valutare la spesa che questa scelta comporta: oltre, ovviamente, a cibo quotidiano, ciotole, cuccia, collare e guinzaglio, il cane dovrà effettuare le profilassi veterinarie necessarie (sverminazioni, vaccini, etc.) se non già effettuate prima dell’adozione ed alcune saranno da ripetere annualmente; bisognerà pensare alla sua sterilizzazione – se non già effettuata prima dell’adozione – e se il cane dovesse ammalarsi, le spese saranno ulteriori. Siamo disposti ad affrontarle?

Altro aspetto da non sottovalutare è il condominio: se viviamo in una casa singola, abbiamo la libertà di lasciar scorrazzare il nostro amico con la coda dentro e fuori casa (sempre seguendo le regole di buon vicinato), ma se viviamo in una piccola comunità come può essere la realtà di un condominio? Dobbiamo sempre accertarci che il cane sia ben accetto (specie se ci troviamo in un’abitazione in affitto) e comportarci da persone civili in modo da rispettare gli altri condòmini (non sporcare o pulire se il cane sporca, non lasciare il cane in casa ad abbaiare per ore, etc.).

In una realtà com’è quella attuale di L’Aquila, dove molte persone vivono in alloggi provvisori, questa difficoltà è senz’altro accentuata, anche per via delle convivenze forzate e della generale poca tolleranza nei confronti degli animali (ma anche alla poca educazione di alcuni proprietari di animali, va detto).

Come volontari di un’associazione animalista, vediamo – purtroppo – l’aumento non solo degli abbandoni veri e propri, ma anche di quelli che siamo soliti chiamare “abbandoni legalizzati”, ovvero la rinuncia alla proprietà: il cane si trova da un giorno all’altro catapultato dal divano di casa alla cuccia di un canile. Nel nostro caso facciamo tutto quanto è in nostro potere per recuperare psicologicamente il cane e per reinserirlo in una nuova famiglia, ma non tutte le storie, purtroppo, sono a lieto fine e non è facile trovare una buona adozione, soprattutto per cani adulti o anziani (specie se, come spesso accade nella nostra città, sono di taglia molto grande).

La nostra idea di rifugio è quella di un luogo di transito verso una nuova famiglia e non quella di una prigione a vita: per questo impieghiamo tutte le nostre forze e risorse per garantire un soggiorno sereno ai nostri ospiti e, dove possibile, un’adozione.

Infine, ma non meno importante: perché adottare a tutti i costi un cucciolo? I cani adulti sono adattabilissimi e spesso ci tolgono anche qualche incombenza poco piacevole (il cucciolo deve imparare a sporcare fuori e non è ancora educato alla convivenza).

Nella nostra struttura tutte le femmine adulte (o comunque in età fertile) vengono affidate sterilizzate e spesso lo sono anche i maschi; molti nostri ospiti sanno andare al guinzaglio e cerchiamo, durante i colloqui con le famiglie, di proporre cani caratterialmente adatti a seconda del tipo di vita che andranno a fare. I cuccioli fanno senz’altro tenerezza e noi cerchiamo di farli adottare nel minor tempo possibile, per farli uscire dal rifugio, ma anche i cani adulti o anziani, meritano allo stesso modo una famiglia.

Tutti i nostri ospiti vengono affidati microchippati e con libretto sanitario al seguito: cerchiamo, per quanto possibile, di venire incontro alle eventuali difficoltà che gli adottanti possono avere, nell’arco della vita del cane, e di essere di supporto.

Insomma, cane o gatto che si scelga di adottare dobbiamo metterci in testa che diventa a tutti gli effetti un membro della famiglia, da coccolare e accudire: avrà bisogno di noi per tutto l’arco della sua vita, durante la quale ci amerà e si fiderà di noi. Siamo disposti a fare lo stesso?

La Sezione di L’Aquila della Lega Nazionale per la Difesa del Cane nasce nel 1991: si occupa inizialmente dell’allora canile sanitario in Borgo Rivera (99 Cannelle) alla cui chiusura segue l’apertura di due rifugi nelle frazioni di Paganica e Filetto, gestiti dall’associazione. Dal 2000 la Lega del Cane opera in convenzione con il Comune di L’Aquila, accogliendo i cani recuperati sul territorio comunale tramite il Servizio Veterinario della Asl. Nel 2005 la struttura di Filetto viene chiusa ed il rifugio di Paganica, ampliato, è attualmente l’unico della zona. Volontari e personale operano all’interno della struttura 365 giorni l’anno al fine di garantire il maggior benessere possibile a tutti gli ospiti (mediamente 400).

Il rifugio della Sezione di L’Aquila della Lega Nazionale per la Difesa del Cane si trova a Paganica, in Località Aquilentro. È aperto al pubblico ogni mattina (festivi compresi) dalle 10.00 alle 12.00.

Per informazioni: 329.9064859 – info@cuccefelici.com – www.cuccefelici.com.

[i]

[url”Torna al Network Cerco Cuccia”]http://ilcapoluogo.globalist.it/blogger/Cerco%20Cuccia[/url][/i]