Di Orio – Ocse, è scontro

4 luglio 2012 | 15:58
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Di Orio – Ocse, è scontro

Di Sarah Porfirio

Il rettore dell’ateneo aquilano Ferdinando di Orio non ci sta e risponde per le rime

allo studio condotto dal gruppo di lavoro Ocse che ha individuato nella struttura universitaria 6 criticità tra cui, «in particolare, nel ruolo marginale nel rapporto con il territorio e nel futuro processo di ricostruzione post – sisma».

«In questi anni abbiamo sempre lavorato sempre in collaborazione con gli enti locali. Noi siamo in piedi come università quindi, che alcuni giudizi ingenerosi pervenuti, per esempio, nel documento Ocse non corrispondono a realtà», tuona di Orio.

L’Ateneo aquilano, nel 2009, ripartì il 19 ottobre con l’anno accademico: «Siamo stati la prima istituzione a rimettersi in piedi subito dopo il terremoto e oggi abbiamo gli iscritti che hanno superato i 26 mila studenti. Penso che bisogna fare riferimento ai dati obiettivi. Non penso sia più il momento di fare chiacchiere, commenti o critiche non dimostrate dai fatti. Noi con i fatti abbiamo dimostrato che l’università è in piedi come istituzione, con i nostri studenti, con i nostri mille 200 lavoraoti tra personale tecnico e personale amministrativo».

La risposta piccata di di Orio è sviscerata nelle 250 pagine del [i]Dossier[/i] redatto dai prorettori Angelo Luongo e Marcello Alecci, [i]L’università degli studi dell’Aquila. Fabbrica della conoscenza per la rinascita del territorio[/i]. Un rapporto che spazia dall’eccellenza nella didattica e nella ricerca, alle difficoltà dell’immediato post terremoto.

«La nostra istituzione è ancora la più forte del territorio. Il contributo lo diamo tutti i giorni. Ringrazio gli studenti che malgrado tutte le Cassandre che si sono susseguite in questi anni, ci danno ancora fiducia». E incalza, «nella zona dell’Italtel, area su cui anche il Comune dell’Aquila ha manifestato un interesse, noi intendiamo aprire un nostro incubatore d’impresa, un nostro spin off». A fargli eco Luongo che progetta il «sogno di più [i]Campus[/i] da realizzare in centro storico, a Coppito e a Monteluco, sul modello delle università straniere», la Silicon valley su tutti.

Facendo il punto, di Orio accarezza anche le note positive: «Ad ottobre Lettere e Scienze della formazione si sposteranno nel nuovo stabile nell’ex San Salvatore, è una notizia certa perché quasi ogni giorno controllo il cantiere e sarà la prima grande istituzione a tornare in centro storico. Porteremo nel cuore dell’Aquila qualcosa come 4000 studenti. Mi auguro che il Comune, l’Azienda per il diritto allo studio e la Regione siano in grado di organizzare i servizi necessari a tutte queste persone. Significa avere mense, viabilità, parcheggi. Entro quest’anno speriamo di andare a Ingegneria e quindi dismettere l’ex Optimes per quanto possibile; Economia dovrebbe andare a via Di Vincenzo, al posto di Scienze della formazione, dove il fitto è meno oneroso. È un gioco di pedine ma così riusciamo a decongestionare la situazione. Il rettorato andrà a palazzo Camponeschi entro 2014, il futuro Rettore avrà, dunque, una sede adeguata per il rettorato».

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