
«Cialente è come un imperatore impazzito che gioca a Risiko con la città». Luigi D’Eramo (La Destra) parla di «ennesima violenza sul parco del castello. Fatta in maniera subdola, all’insaputa del consiglio comunale». In una recente delibera la giunta autorizza il sindaco a stilare un protocollo d’intesa per la realizzazione di un “salotto urbano” vicino a porta castello finanziato dalla fondazione Carispaq. La progettazione gratuita è affidata invece all’accademia tedesca di villa Massimo.
Dal canto proprio il ministero beni culturali mette a disposizione il terreno ricadente nel parco, mentre il comune assume impegni per competenze amministrative. Il contenitore dovrebbe ospitare un teatro, un foyer, work shop e una struttura per concerti all’aperto, bar e «tutti i veicoli – si legge nel protocollo – per avviare nuove forme di interazione in città». Questo è troppo per le opposizioni perché la struttura di cui non si sanno neanche le dimensioni farebbe il paio con l’auditorium di Renzo Piano. «Continuano a collocare strutture sul territorio in spregio alle più importanti norme urbanistiche – continua D’Eramo – Il protocollo non prevede costo, grandezza. Si sa solo che sarà una struttura temporanea anche se non c’è scritta la durata».
L’aspetto più assurdo per il consigliere comunale è che viene «commissariato il consiglio con un atto di imperio di Cialente, visto che la delibera non approderà in aula anche se per legge dovrebbe. Ci riserviamo una discussione in consiglio, se il presidente non provvederà, la porteremo noi in discussione». I consiglieri di L’Aquila città Aperta (Luigi D’Eramo Emanuele Imprudente, Giorgio de Matteis e il coordinatore Corrado Ruggeri) non escludono eventuali impugnazioni del provvedimento. Assurdo ancora è che il Mibac autorizzi sulla fiducia visto che come si legge nell’atto: “si riserva di approfondire sulle dimensioni reali del manufatto”.
«Noi scriveremo al ministero – continuano i consiglieri – chiederemo delucidazioni alla Fondazione Carispaq e scriveremo anche al Prefetto per verificare come stanno le cose». Giorgio De Matteis ha colto l’occasione per rilanciare sulla commissione Ricostruzione: «Se non la fanno andremo fino al presidente della repubblica». Il leader dell’opposizione ha inoltre riferito di aver avuto un colloquio con il ministro Fabrizio Barca sulla legge per la ricostruzione avendo avuto rassicurazione sul fatto che la norma sarà «asciugata dai provvedimenti urbanistici» definiti dallo stesso De Matteis incostituzionali (via anche l’articolo sulla incompatibilità consigliere-progettista). Venerdì se ne parlerà nel consiglio dei ministri. De Matteis ha ribadito che la competenza urbanistica tocca alla Regione annunciando che l’Emiciclo si accinge a redigere la “Legge stralcio sulla Ricostruzione”.
BENEDETTI: ALZARE IL LIVELLO – «Non intendo replicare né a quanto dichiarato ieri dal consigliere Imprudente, né a quanto affermato oggi, durante una conferenza stampa, dal consigliere D’Eramo, dato il bassissimo livello delle esternazioni.
Spiace che qualche testata giornalistica abbia inserito il mio intervento di ieri in una polemica che trovo grottesca e greve.
Invito, ancora una volta, i miei interlocutori ad alzare l’asticella del confronto. Ripeto: non rispondo né a D’Eramo né a Imprudente perché questo livello politico non mi interessa e non mi appartiene». Così ha risposto il Presidente del Consiglio comunale, Carlo Benedetti.