
Ampio parcheggio, libero sfogo ai decibel, visto che non ci sono residenti da disturbare, viabilità adeguata. É l’area della ex Italtel di Pile, o almeno una modesta porzione di essa, che secondo il direttore della Confcommercio, Celso Cioni, avrebbe tutte le carte in regola, per diventare il villaggio della Movida, pronto ad accogliere in via temporanea, solo il tempo necessario del recupero di aree omogenee del centro, i pub sfrattati, [i]in primis[/i] quelli che ora operano nella zona di piazza Regina Margherita e poi man mano tutti gli altri esercenti che si troveranno nella necessità di far posto alle gru e alle ruspe.
Gli operatori di quest’area, come si ricorderà, potranno restare solo fino alla fine di settembre, quando cominceranno i lavori di ristrutturazione dei palazzi che si affacciano sull’ovale, divenuto negli ultimi mesi il quartier generale dei pub.
«Mi sembra sia la soluzione più indicata – spiega Celso Cioni – visto che l’area è di proprietà del Comune dell’Aquila, potrebbe inoltre essere previsto un servizio di navetta notturna per i ragazzi. Il fatto poi che non ci siano residenti a protestare per i rumori notturni sarebbe molto importante».
Magari, potrebbe essere realizzato anche il sogno di chi all’Aquila avrebbe voluto da sempre aprire anche una discoteca, degna di avere questo nome.
Non vi sarebbero altre possibilità per i gestori di pub visto che non possono riposizionarsi in altre aree del centro ancora da riqualificare. Inoltre, non esisterebbero neanche siti più vicini al centro, visto che l’immobile di Pagliare di Sassa, sempre di proprietà del comune dell’Aquila è ancora più decentrato. Impossibile poi, tornare lungo viale della Croce Rossa, zona per la quale l’amministrazione comunale ha altri progetti, comprese riqualificazione e pista ciclabile ai piedi delle antiche mura. Invece l’area Italtel, acquistata al comune con i soldi della legge Mancia da Invitalia, potrebbe assumere una destinazione a due facce: di giorno sarebbe il villaggio della industria Hi-tech, di notte quello dei pub. I frequentatori tuttavia pensandoci bene potrebbero essere gli stessi, visto che i progetti di spin-off e l’incubatore di impresa richiesto dal rettore dell’Università dell’Aquila, Ferdinando Di Orio, avrebbero come protagonisti i ragazzi, i giovani cervelli della città, dottorandi e universitari. Ragazzi, insomma, con tanta voglia di lavorare e altrettanta di divertirsi. Il sito peraltro fra un paio di anni potrebbe essere completamente riconvertito sull’industria, visto che in 24 mesi il primo comparto funzionale del centro potrebbe essere concluso, completamente ricostruito. A.Cal.
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