
Fa discutere la notizia dell’aumento della tassa regionale per il diritto allo studio che passerà, dal prossimo anno accademico, a 140 euro sulla base dell’obbligato adeguamento delle regioni al decreto ministeriale 68/2012.
L’Azienda per il Diritto agli Studi Universitari (ADSU) ha comunicato che la tassa regionale di iscrizione per l’anno accademico 2012/2013 per gli studenti dell’Università dell’Aquila passerà da 77,47 € a 140 €.
«E’ una decisione ingiustificata e incomprensibile – è il duro commento del rettore dell’Università degli Studi dell’Aquila prof. Ferdinando di Orio – che suona come un’offesa per tutti gli studenti universitari. Invece di allinearci agli altri Paesi europei, garantendo un reale diritto allo studio, si costringono addirittura le regioni ad aumentare le tasse regionali universitarie».
«Purtroppo sono costretto a constatare che questo Governo, pur dichiarando a parole di puntare sulla crescita e sull’innovazione, trascura il sistema universitario che, come dimostrano gli altri Paesi europei, rappresenta lo strumento indispensabile da valorizzare proprio in questa prospettiva. Con questo provvedimento si colpiscono, attraverso l’aumento della tassazione, gli studenti che rappresentano l’elemento più debole del sistema».
«Il provvedimento – continua il rettore di Orio – ha degli elementi paradossali per gli studenti dell’Università dell’Aquila, ai quali il precedente Governo aveva concesso l’esonero dalle tasse di iscrizione per altri tre anni e ora l’attuale Governo aumenta quelle regionali per il diritto allo studio».
«Tasse regionali, vale la pensa ricordarlo, che sono le uniche tasse che i nostri studenti aquilani sono stati costretti a pagare dopo il sisma del 2009. In questi anni, infatti, non hanno mai avuto seguito le mie formali e ripetute richieste di esonerare gli studenti universitari aquilani anche dal pagamento della tassa regionale. Ora siamo costretti ad assistere ad una decisione che davvero sembra una beffa, per come è stata assunta, e che suona come un segnale di disattenzione non solo verso gli studenti che continuano ad iscriversi al nostro Ateneo ma per tutti gli studenti universitari italiani».
DE SANTIS, RADDOPPIO INSPIEGABILE – «E’ veramente inspiegabile il raddoppio della tassa di iscrizione, da 77 euro e 47 a 140 euro, che gli studenti universitari aquilani dovranno pagare per l’anno accademico 2012/2013, a seguito del Decreto ministeriale numero 68 che impone alla Regione Abruzzo di adeguare gli importi». A sottolinearlo è l’assessore comunale Lelio De Santis.
«L’Università dell’Aquila, che è stata tra le istituzioni la prima a rialzarsi in piedi e rappresenta l’azienda più importante e decisiva per il futuro della Città – argomenta De Santis – non può essere maltrattata da questo Governo che, almeno in questa circostanza, mostra di avere minore sensibilità del precedente. Le migliaia di giovani che frequentano la nostra Università, decidendo di restare in città dopo il sisma, devono sempre sapere che tutte le istituzioni locali e nazionali apprezzano la loro scelta e favoriscono tale decisione: il Governo, allo stesso modo,deve sapere che L’Aquila e tutte le sue strutture culturali ed economiche devono essere sostenute per dovere civico e nell’interesse del Paese intero, non per carità o per cortesia dei governanti di turno».