
Un pellegrinaggio al santuario di San Gabriele, a Isola del Gran Sasso, prima della nuova missione in Afghanistan prevista a settembre: il nono reggimento alpini dell’Aquila rispolvera una tradizione cara a molti militari abruzzesi della prima e seconda guerra mondiale, che si recavano al santuario prima di essere inviati al fronte per ricevere la protezione del ‘santo dei giovani’, o dei ‘miracoli’.
Giovedì e venerdì oltre 350 alpini del nono reggimento – un reparto a forte connotazione abruzzese con più del 45% degli effettivi – ha organizzato una
«attività di addestramento al movimento in montagna» che raggiungerà proprio la sede del santuario di San Gabriele.
La partenza avverrà dalla zona di Campo Imperatore, con lo scavalcamento del Gran Sasso con la bandiera di guerra che marcerà in testa agli alpini e accanto al comandante, il colonnello Riccardo Cristoni, per giungere quindi al santuario e pernottare sul posto in accampamento.
La mattina di venerdì sarà celebrata la messa, nel corso della quale sarà benedetta la bandiera di Guerra da parte del rettore del santuario e del cappellano militare e sarà offerto un quadro votivo al santuario realizzato da una alpina del reggimento.
L’iniziativa, svolta con il supporto della sezione Abruzzo dell’Ana (Associazione nazionale alpini) si collega appunto «idealmente e storicamente» alla tradizione in voga nelle due Guerre, e cioé il pellegrinaggio dei militari abruzzesi al santuario prima di partire per i combattimenti allo scopo di ricevere la protezione di San Gabriele dell’Addolorata, patrono della Regione Abruzzo e della Gioventù.
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