
Nel 2013 il Pil dell’Abruzzo crescerà dello 0,5%: più della media italiana (+0,3%) e della media delle regioni del Mezzogiorno (-0,1%). Le previsioni sono della Svimez.
Ad anticiparle è stato il presidente Adriano Giannola, durante una conferenza stampa alla Camera.
«Nel 2013 – ha commentato il governatore, Giovanni Chiodi – l’Abruzzo crescerà come il nord est e ci sono le condizioni per la riduzione dell’addizionale Irpef. Ma non è merito della politica: i risultati di breve termine sono determinati dagli imprenditori, che si sono adeguati velocemente al cambiamento».
«Dal 1995 al 2000 – ha spiegato Giannola – l’Abruzzo aveva una crescita del 2-3% contro una media nazionale dell’1,9%. Poi dal 2000 al 2007 la crescita è stata dello 0,6%, contro una media italiana dell’1,1% (0,9% la media del Mezzogiorno)». Dopo il default della Regione nel 2007, l’economia è tornata a crescere. «Si è verificata una ripresa del Pil: +1,7% (1,8% media nazionale, 0,6% media del Mezzogiorno) nel 2010, +1,8% (0,4%;0,1%) nel 2011. Il 2012, secondo previsioni, sarà un anno terribile per tutta Italia: il Pil cadrà del 2% in Abruzzo, dell’1,8% in Italia e del 2,9% al sud. Ma nel 2013 l’Abruzzo riguadagnerà un +0,5%, l’Italia un +0,3%. Segno negativo invece al sud:-0,1%».
Nel 2007, ha ricordato Chiodi, «l’Abruzzo è fallito. Era la regione con il maggior indebitamento e la maggior pressione fiscale d’Italia. Oggi l’indebitamento è stato ridotto del 14% e ci sono solo sei regioni con la pressione fiscale più bassa della nostra. Per fare ciò la spesa pubblica è stata tagliata di un terzo e sono stati tagliati i costi della politica: l’Abruzzo ha attuato in anticipo le attività della spending review». In futuro, ha concluso Chiodi, «se ci sarà una crisi, sarà meno forte da noi, se ci sarà una crescita sarà più forte».
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