
«Continuano a circolare in città alcuni “rumors” sul fatto che la nuova sede del Gran Sasso Institute, il centro per la ricerca e l’innovazione che il Ministro Barca ha fortemente voluto a L’Aquila, sarà localizzato nell’Asilo Occupato in viale Duca degli Abruzzi. Pensiamo che il voler insistere a tutti i costi a far nascere questo progetto sulla pelle dell’unica realtà che si occupa di sociale nel centro della città, sia sbagliato e dannoso, e nell’eventualità ci opporremo ad una simile ingiustizia in ogni modo». E’ l’Assemblea dell’Asilo occupato, che si esprime sulla vicenda.
«Il Comune di L’Aquila, dopo aver abbandonato l’asilo a se stesso all’indomani del sisma, ha sempre riferito che su quell’edificio ha un progetto scritto e finanziato di centro polifunzionale per giovani e anziani con una destinazione quindi squisitamente sociale in continuità con la nostra presenza», prosegue la nota, ricordando che fu proprio l’assessore al sociale Stefania Pezzopane a comunicarlo intervenendo «all’asilo nel gennaio 2011. Ci permettiamo allora di chiedere all’assessore Pezzopane e al sindaco Cialente se il Comune intende tener fede almeno questa volta alle sue parole o ha intenzione di cedere di fronte l’arroganza di Barca e il suo staff?».
«Tanto più che nulla che vada incontro ai bisogni di giovani e anziani come la sbandierata struttura provvisoria a San Bernardino è stato ancora realizzato in centro storico e la Cgil ha 500mila euro per ristrutturare il centro anziani pre-esistente nella struttura stessa dell’ex asilo. L’insistenza su tale localizzazione dimostra infatti come questo progetto sia calato dall’alto da chi questa città evidentemente non la vive e ne ignora la sua reale e drammatica situazione sociale impossibile da conoscere negli incontri confezionati per fare passerella. Oggi le iniziative dell’Asilo rappresentano nel centro storico l’unica opportunità per sperimentare autogestione, condivisione e crescita culturale, aldilà del semplice uscire “a bere”».
«Vorremmo ricordare al Governo, al Comune, al nascente Gran Sasso Institute che all’asilo da più di un anno e mezzo vanno avanti le seguenti attività: Cineforum, sala prove, laboratori teatrali, artistici e di artigianato, biblioteca, medialab, palestra di arrampicata, oltreché numerose iniziative musicali, culturali, sociali e di volontariato. Il tutto solo grazie all’autorganizzazione ed all’attivismo di tanti giovani che rifiutandosi di rimanere ad aspettare si sono impegnati in prima persona per la rinascita culturale e sociale di questa città rimettendo in sesto e riaprendo alla città un luogo completamente abbandonato del Comune».
«Ragazzi e ragazze che oggi riconoscono, usandolo, in quello spazio conquistato uno strumento di aggregazione e crescita personale e politica per sfuggire nel presente e con le proprie mani dal disagio sociale che oggi questa sotto-specie di città sa offrire. Non possiamo lasciare che quest’esperienza concreta di protagonismo e partecipazione attiva sia spazzata via da un carrarmato con a bordo il ministro Barca i suoi uomini. Anzi chiediamo loro quale sarebbe la vostra tanto sbandierata partecipazione di cui tanto parlate? Quella di mettere in scena un’assembleuccia a decisione già presa? In tal caso sappiate già da ora signori che non faremo da vostra corte».
PEZZOPANE:’TROVIAMO SEDE CHE NON TOLGA SPAZIO AI GIOVANI’ – «Per la sede del Gran Sasso Institute troviamo una sede che non tolga spazio ai giovani». A sottolinearlo, attraverso una nota, è l’assessore comunale Stefania Pezzopane.
«La realizzazione nella città dell’Aquila del Gran Sasso istituite – prosegue la Pezzopane – è una grande opportunità fortemente voluta dal sindaco dell’Aquila, da me, allora Presidente della Provincia e, dall ‘onorevole Giovanni Lolli, che già all’indomani del sisma incontravamo i vertici dell’INFN per ragionare e discutere di questa grande opportunità che, mano a mano nel tempo, e’ diventata realtà anche grazie all’impulso decisivo che il Ministro Barca ha impresso e al finanziamento del Ministro Profumo e dei fondi Fas.
L’amministrazione comunale difende con le unghie e con i denti questa possibilità.
Nelle prime ipotesi questo importante centro di ricerca che, porterà studiosi, ricercatori e docenze di alta professionalità, era pensato in prossimità di laboratori di fisica nucleare di Assergi. Successivamente e su forte input del Ministro Barca, è stata presa l’ambiziosa decisione di collocare la struttura nell’area del centro storico anche per incrementare l’ingresso di attività didattiche formative scientifiche con tutto ciò che ne consegue e, in termini di promozione economica del territorio nel centro storico.
Siamo stati interpellati dal Ministro Barca su possibili sedi della struttura ed il Ministro ha proposto all’ amministrazione comunale di collocare il Centro nella sede dell’ex asilo nido primo maggio. L’amministrazione ha piu’ volte ribadito che, quell’ immobile di proprietà comunale è già destinato con il Piano per la infrastrutturazione sociale del Comune dell’Aquila, approvato con delibera di giunta nel dicembre 2010, come Centro Polifunzionale di promozione sociale per i giovani e per quanto riguarda il piano terra, a centro sociale anziani.
L’obiettivo dell’amministrazione è quello di creare, tra l’altro, una realtà sociale di scambio intergenerazionale, affidandone poi la gestione, attraverso procedura pubblica, al sistema delle associazioni e delle istituzioni culturali e sociali della città. La parte del centro anziani peraltro, gode di un contributo finanziario per la ristrutturazione offerto dalla Cgil nazionale di 500mila euro e, tornerà all’ auto gestione del Centro Sociale Anziani. L’immobile dell’asilo e’ peraltro unica struttura, in quell’area, del Comune classificata B, la scheda progettuale per la ristrutturazione e la finalizzazione a Centro polifunzionale è stata finanziata con delibera CIPE, ex legge mancia e, stiamo pero’ attendendo le risorse che tardano drammaticamente ad arrivare dopo più di tre anni, causa ritardi vergognosi della struttura commissariale.
Abbiamo pertanto proposto al Ministro Barca altre soluzioni, sempre nella stessa area. In particolare, l’utilizzo di parte dell’ospedale San Salvatore nell’ambito dell’accordo quadro di programma che, vedrà in quell’area, l’insediamento di attività universitarie, didattiche e scientifiche, guardando ad una valorizzazione complessiva a fini didattici di tutto il Viale, dall’asilo nido fino al ponte Belvedere e di tutta l’area dell’ex ospedale San Salvatore e del convento di San Basilio.
Provvisoriamente abbiamo proposto l’utilizzo dell’ex Gil alla villa comunale, attuale sede della Sge ed in precedenza ISEF ed anche altre ipotesi. Siamo certi che il Governo con la collaborazione del Comune troverà la giusta soluzione che non vada a confliggere con scelte che l’ amministrazione ha fatto con consapevolezza e condividendole con tante associazioni».