
di Tiziana Pasetti
Tagliamo subito la testa al toro e mettiamolo subito nero su bianco: certe volte ti segnalano certi libri da recensire che sembra esserci dietro il ghigno diabolico del simpatico Satana in persona. Comunque. Andiamo avanti che la vita, pare perché così sostengono in tanti, è bella.
[i]A volte, una fotografia è tutto ciò che resta di un amore.[/i]
In seconda di copertina, questo romanzo di Hélène Gestern edito da Frassinelli con il terribile titolo “[i]Loro due in quella foto[/i]” viene introdotto così. Non molto, per invitare ad andare avanti. A meno che non ti trovi a pezzi di cuore e a stracci d’anima un libro simile lo prendi e l’unico uso che puoi farne è carta straccia per accendere falò estivi.
Hélène ha perso la madre, Natalja, in un incidente quando aveva tre anni. L’hanno cresciuta il padre e Sylvia, la migliore amica della defunta genitrice. Un bel giorno la donna trova una foto della madre ritratta insieme ad un uomo. Decide di farla pubblicare per capire di chi si tratti. Risponde Stéphane. L’uomo nella foto è Pierre (un nome, due consonanti), suo padre.
Per farla breve. Natalja e Pierre si amavano. I genitori di lei non vedevano di buon occhio lui così i due giovani furono costretti a separarsi. Entrambi si sposano con qualcun altro. Entrambi hanno dei figli. Passa del tempo. Si ritrovano. La storia ricomincia. Lei resta incinta. Lui va nel panico e la lascia, non può abbandonare la moglie e i figli. Lei viene cacciata dal marito e allontanata dalla figlia. Decide di interrompere la gravidanza. Intanto Pierre le invia una lettera. Lunga e non diritta correva la strada. Pierre ha scritto che ci ha ripensato, la ama, vuole stare con lei. Sarà un caso, quella macchina che finisce nel burrone uccidendo Natalja (ignara dell’epistola sacra)?
Insomma, una tragediona.
Perché poi Pierre non si riprende più. Resta con Anna. Ma si chiude in se stesso, vicino ai figli ma inavvicinabile. Stéphane cresce terrorizzato e incapace di stabilire relazioni durature.
Ad Hélène le cose non vanno meglio. Il peso della menzogna l’ha schiacciata.
La vera storia della loro vita, dell’eredità triste e meschina che li ha soffocati, la conosceranno grazie al diario di Jean, il migliore amico di Natalja.
“[i]Pierre mi ha detto che la ama. Ma Anna, i ragazzi. Si sente in prigione, ma non vuole evadere. Lottare contro la potente famiglia della moglie sarebbe duro, ma come potrà continuare a fare la parte del padre e del marito modello? Séverine (la madre di Pierre): ‘Vedi Jean’, mi ha detto, ‘metti al mondo dei figli, lotti per loro, cerchi di insegnargli a essere coraggiosi, conti su di loro. E alla fine capisci che i tuoi sforzi per trasformarli in persone rette sono stati inutili, perché restano uguali a noi. Sempre pronti a trovare mille scuse pur di non affrontare i guai che hanno provocato’. Lo ritenevo un artista costretto in un ambiente che gli era estraneo, invece si comporta da borghese terrorizzato dalla prospettiva dello scandalo. Non sapremo mai se Natalja l’abbia fatto di proposito o meno. Amava la vita, in un modo intenso e tutto suo, ma la vita l’aveva spenta a poco a poco. Sapeva di aver perso tutto. Siamo stati testimoni di una vicenda più grande di noi.
Undici anni di lontananza, matrimonio, figli. Niente da fare: si amavano ancora. Per capirlo bastava un’occhiata, bastava guardarli l’uno accanto all’altra. Che sguardo, Dio mio, che sguardo si sono scambiati, mentre entrambi facevano lo stesso identico gesto, nello stesso identico istante. Diceva: amami, amami, amami ancora. E anche se già intuivo che la loro storia avrebbe sconvolto la vita di tutti noi, ho pensato che avrei dato qualsiasi cosa pur di condividere, un giorno, un simile senso di compiutezza con qualcuno. Una volta nato, l’amore, quale che sia il destino che gli è riservato, è irrevocabile[/i]”.
A milioni, di storie così. E’ per questo che libri come questo vengono pubblicati e vendono. Per non far sentire soli tutti i Pierre e le tante Natalja del mondo.
Il libro che vi consiglio questa volta, mentre questo brucia e arde?
Al di là del bene e del male. Friedrich Nietzsche.
Perfetto.
(Dimenticavo! Hélène e Stéphane, incredibile ideona dell’autrice, si innamorano! Evviva!!!)
tpasetti@gmail.com
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