Spending review, rischio Irpef anche in Abruzzo. Chiodi nega

27 luglio 2012 | 14:10
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Spending review, rischio Irpef anche in Abruzzo. Chiodi nega

Le otto regioni in disavanzo sanitario (Piemonte, Lazio, Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Calabria, Sicilia) potranno anticipare dal 2014 al 2013 la maggiorazione dell’aliquota addizionale regionale Irpef, dallo 0,5% all’1,1%. Lo prevede un emendamento del Pdl alla spending review approvato dalla Commissione Bilancio del Senato.

«Le regioni sottoposte al piano di stabilizzazione finanziaria» potranno «disporre con propria legge l’anticipo all’anno 2013 della maggiorazione dell’aliquota dell’addizionale regionale all’imposta sul reddito delle persone fisiche», in base al decreto legislativo di maggio 2011 che prevedeva l’aumento dell’addizionale a 1,1 punti percentuali ma dal 2014. E’ quanto si legge nell’emendamento firmato da Cinzia Bonfrisco, Paolo Tancredi, Simona Vicari e Giuseppe Esposito del Pdl, approvato dalla Commissione Bilancio del Senato.

CHIODI:’NON AUMENTEREMO L’IRPEF’ – La Regione Abruzzo «non aumenterà l’Irpef». Lo ha detto il presidente della Giunta, Gianni Chiodi, nel corso della conferenza stampa sul tema della Sanità. «L’avremmo potuto anche fare – ha aggiunto – ma non ci sarà nessun aumento perché non è necessario. Gli abruzzesi possono stare tranquilli. La Regione Abruzzo può contare oggi su un avanzo finanziario di 92 milioni di euro e 36 di avanzo economico. Mentre alcune regioni sono vicine al default, l’Abruzzo negli ultimi anni ha ridotto il debito sanitario e quello regionale”. Illustrando alcuni dati e numeri, Chiodi ha sostenuto che che “mai come oggi l’Abruzzo è vicino agli standard nazionali per quanto riguarda l’assistenza sanitaria».

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