Gran Sasso come nuovo albergo diffuso

30 luglio 2012 | 07:30
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Gran Sasso come nuovo albergo diffuso

Un albergo diffuso ai piedi del Gran Sasso seguendo il modello di Santo Stefano di Sessanio. Questa una delle idee dell’amministrazione comunale dell’Aquila per potenziare “i turismi” sul territorio. Perle dell’albergo diffuso saranno Assergi e Camarda, centri storici che mantengono inalterate tradizioni, tipologie edilizie ai piedi del Gran Sasso nonostante il sisma.

Borghi che fanno parte di quella caratteristica fascia pedemontana insieme a Collebrincioni, Arischia, Aragno. L’albergo diffuso, nelle intenzione del Comune dell’Aquila, avrebbe il compito di ospitare cultori del circo bianco l’inverno e gli escursionisti d’estate. Fondamentale dunque, un piano organico di recupero e ricostruzione che garantisca una corretta conservazione e favorisca la valorizzazione dei borghi.

L’auspicio del Comune esplicitato nel programma di mandato del sindaco Massimo Cialente è che le popolazioni di questi centri siano le principali protagoniste di questa rinascita. É allo studio dell’amministrazione comunale pertanto la possibilità di politiche fiscali che premino le scelte volte al recupero del patrimonio edilizio di queste frazioni.

Da emulare il modello virtuoso di Pescomaggiore. Nel post sisma, infatti residenti e volontari provenienti da tutta Europa si sono impegnati a ricostruire il borgo attraverso un percorso di lavoro e di studio di auto-ricostruzione con metodi eco-sostenibili e processi di pianificazione e ricostruzione partecipata. Molto si deve al comitato per la Rinascita. L’obiettivo del progetto Eva non è soltanto quello di costruire un ecovillaggio. L’ecovillaggio è il primo passo per ricostruire il paese, dove il 50% delle case è inagibile. Il villaggio ha consentito ad alcune famiglie di restare a vivere a poche centinaia di metri dal loro paese. Chi è rimasto a vivere in paese trova nei nuovi arrivati uno stimolo ad immaginare un futuro com’era e dov’era. Grazie al progetto e al cantiere a Pescomaggiore sono transitate oltre 200 persone.

Nel corso dell’estate i residenti hanno provveduto a curare il verde pubblico del paese, acquistando adeguata attrezzatura. Ripulendo le strade abbandonate dalle erbacce. L’obiettivo di Pescomaggiore e di tante frazioni dell’aquilano è vincere la battaglia contro lo spopolamento che già prima del sisma era la vera minaccia dei nostri borghi.

A.Cal.

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