Consiglio regionale, sì a disciplina funeraria

31 luglio 2012 | 18:21
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Consiglio regionale, sì a disciplina funeraria

E’ stato approvato all’unanimità dal Consiglio regionale, questo pomeriggio, un testo di legge unificato sulla “Disciplina in materia funeraria e di polizia mortuaria” frutto della combinazione di due distinti progetti di legge, uno dei quali proveniente dalla Giunta e proposto dall’assessore competente Luigi De Fanis. L’elaborazione di tale normativa in materia funeraria e di polizia mortuaria ha richiesto una ricostruzione dell’attuale quadro di riferimento normativo e regolamentare.

La proposta di legge è stata elaborata in collaborazione con i referenti tecnici delle 4 Asl regionali nell’ambito di molteplici incontri svoltisi, in più di un anno di lavoro, nella Direzione Politiche della Salute, coordinati dal Servizio Prevenzione Collettiva della stessa Direzione. La stessa proposta di legge della Giunta è stata sottoposta alle Associazioni di categoria per la condivisione degli aspetti di competenza. La materia ha meritato una particolare attenzione e uno speciale approfondimento.

Molte sono infatti le implicazioni di natura religiosa e culturale, civilistica, sanitaria, professionale e commerciale, e numerosi sono gli intrecci tra le diverse specifiche normative. «Da ciò la spinta per l’adozione di una disciplina organica – ha dichiarato l’assessore De Fanis -, consolidando i principi posti dalla legislazione statale, con l’introduzione di elementi sia di semplificazione amministrativa che di innovazione secondo le più recenti evidenze scientifiche, in termini di efficacia ed efficienza delle prestazioni pubbliche. La finalità prevalente della legge – ha proseguito – è la tutela della salute pubblica. Alla Regione sono affidate funzioni di indirizzo e coordinamento di specifiche attività che sono state trasferite ai Comuni».

Considerata la delicatezza dei compiti che vengono trasferiti ai Comuni e alle responsabilità connesse, la tutela della salute pubblica è garantita comunque attraverso la previsione della specifica formazione della quale è destinatario il personale addetto alle operazioni cimiteriali e il responsabile del servizio di custodia cimiteriale sugli aspetti concernenti gli adempimenti previsti dallo specifico ruolo definito dalla legge. Infatti, queste figure professionali dovranno garantire la regolarità delle operazioni di tumulazione, estumulazione, inumazione, esumazione. Una delle novità introdotte dalla legge è che l’osservazione della salma può essere svolta a certe condizioni presso l’abitazione, presso la struttura obitoriale o presso la casa funeraria. Il cadavere o la salma, con le necessarie precauzioni finalizzate a non impedire l’eventuale ripresa della vita, può essere trasportata da un luogo di osservazione all’altro senza particolari limitazioni salvo i casi in cui non sia possibile per motivi di tutela della salute pubblica.

La novità della legge consiste nel fatto che viene del tutto e definitivamente svincolato il personale sanitario della Asl da attività che non richiedono discrezionalità tecnico-professionale, ma possono essere più utilmente svolte dal personale, opportunamente formato, delle imprese funebri. Ciò si evince soprattutto nelle operazioni di inumazione,tumulazione, esumazione e estumulazione cimiteriali introducendo un elemento di semplificazione, infatti non viene previsto l’obbligo di presenza della Asl alle operazioni di esumazione ed estumulazione. Solo nel caso di esumazione o estumulazione straordinaria disposta dall’Autorità giudiziaria è previsto che il personale sanitario della Asl possa assistere alle operazioni su espressa richiesta della stessa Autorità. Nel caso di esumazioni o estumulazioni straordinarie autorizzate dal Comune è prevista la possibilità da parte dello stesso Ente di richiedere l’intervento del personale della Asl solo in caso di necessità.

Questa scelta, sollecitata da più parti, è supportata dal fatto che non vi è evidenza scientifica di rischi per la salute pubblica legati a queste operazioni: il rischio specifico per i lavoratori va invece inquadrato nella responsabilità del datore di lavoro, secondo quanto stabilito dal D.Lgs. n.81/2008. Importante è anche la previsione della figura del responsabile del servizio di custodia cimiteriale che vigila sugli aspetti igienico sanitari nelle operazioni di esumazione ed estumulazione straordinarie autorizzate dal Comune, il quale dovrà essere destinatario di specifica formazione alla quale dovrà provvedere lo stesso Comune. Di rilevante interesse è altresì la Sezione della legge dedicata alla cremazione, pratica funeraria un tempo poco seguita che ora trova sempre maggiori adesioni da parte della popolazione ed è perciò oggetto di crescente attenzione da parte delle amministrazioni comunali. E’ prevista la istituzione del registro per la cremazione, presso ogni Comune, sul quale annotare la manifestazione di volontà del defunto relativamente alla cremazione e alla dispersione delle ceneri, sulla base dei principi stabiliti dall’articolo 3 della legge n. 130/2001.

LEGGI SU CONSORZIO BONIFICA OVEST,MARINERIA E CRAM – «La mia soddisfazione è tripla poiché abbiamo ratificato ben tre importanti provvedimenti proposti e indicati dal sottoscritto dopo un proficuo ed efficace lavoro di squadra. Leggi che contengono una immediata risposta ad alcune situazioni spinose con una immediata ricaduta sul tessuto produttivo». Questo il commento dell’assessore alle Politiche agricole, Mauro Febbo, all’indomani dei lavori in Consiglio Regionale.

«Nello specifico – spiega Mauro Febbo – nella seduta dell’ultima assise regionale sono stati approvati la Legge per il Trasferimento al Consorzio di Bonifica Ovest- Bacino Liri Garigliano di competenze e risorse, già attribuite all’ARSSA, per la gestione delle opere e infrastrutture di bonifica che mira a riunire più competenze sotto un unico ente dando una risposta concreta al problema della carenza idrica nel Fucino; trasformato in Legge l’accordo di programma del Protocollo di intesa tra la Regione Abruzzo, il Comune, la Provincia e la Camera di Commercio di Pescara (firmato solo il 6 luglio scorso), concernente l’attivazione di interventi in favore della marineria di Pescara quantificati in € 780.000,00; approvate, infine, sostanziali modifiche di riorganizzazione e semplificazione alla Legge 47 che disciplina le relazioni tra Regione Abruzzo e le Comunità abruzzesi nel Mondo così da ridurre sia i costi del funzionamento del Cram (taglio del 30% del componenti del Consiglio) sia sulla procedura e finalità di apertura dei bandi».

«Tutti e tre i provvedimenti sono una chiara e immediata risposta al territorio, ai cittadini ed ai lavoratori abruzzesi. In questi mesi, unitamente alla mia Direzione Politiche agricole, abbiamo svolto un proficuo lavoro per rispondere ad alcune tematiche importanti e vitali per l’economia della Regione Abruzzo. Infatti, il gruppo di maggioranza che sostiene il Governo Chiodi oggi è impegnato a riorganizzare la macchina amministrativa per costruire un nuovo modello di Regione basato sull’efficienza e funzionalità. Inoltre, – conclude l’assessore Febbo – mi preme ringraziare sia i colleghi di maggioranza che di minoranza che, durante il consiglio regionale, si sono adoperati per rafforzare e migliorare gli obbiettivi contenuti nei tre nuovi provvedimenti appena licenziati».

EDILIZIA: CARAMANICO (SEL), DA MAGGIORANZA NESSUNA PROGRAMMAZIONE – «Dopo tre anni e mezzo questa maggioranza  ha dimostrato di rifiutare qualsiasi collaborazione  per la programmazione del governo del territorio, preferendo affidarsi a interventi spot che minano le fondamenta di qualsiasi pianificazione». Così il Consigliere regionale di Sel, Franco Caramanico, sul progetto di legge sull’Edilizia. «La realtà  è che navighiamo in mare aperto, dopo che la legge urbanistica è ancora da varare, le norme in materia dell’edilizia e il piano paesi stitico stentano a trovare definizione e non appare all’orizzonte nessuna visione unitaria e di insieme. La cosa gravissima del progetto di legge presentato da Sospiri e da altri  è che si prevedono deroghe non agli strumenti urbanistici bensì alle norme nazionali, a partire dai principi della densità edilizia e del rispetto degli standard di qualità che poi sono i capisaldi da cui dovremmo ripartire per attuare una vera programmazione. Tutto questo comporta danni irreversibili alla nostra regione, perché viene stravolta la programmazione a vantaggio di interessi particolari. Voglio inoltre segnalare il percorso anomalo di un testo che non viene dalla giunta e dalle strutture tecniche della Regione, come sarebbe stato plausibile aspettarsi, ma da gruppi politici. Senza contare che sulla stessa materia il capogruppo Venturoni ne aveva elaborato uno che non è stato preso in considerazione. Il percorso da fare dovrebbe essere quello  di varare una legge che eviti il consumo del territorio attraverso  il recupero del patrimonio edilizio esistente  sia per quanto riguarda l’efficienza  energetica, che per la bioedilizia, le norme sismiche e l’amianto. Che poi sono i principi su cui abbiamo impostato gli emendamenti presentati».