
L’ex assessore comunale dell’Aquila Fabrizio Fiore Non commise danno erariale nell’operazione di ricapitalizzazione di una spa comunale. Componente della Giunta del sindaco Biagio Tempesta con delega all’Ambiente tra il 2001 e il 2003, Fiore è stato definitivamente prosciolto dalla seconda sezione giurisdizionale centrale d’appello della Corte dei Conti di Roma, che ha confermato il verdetto di primo grado emesso dalla magistratura contabile abruzzese.
La vicenda risale all’operato della società per azioni “Aquilambiente“, costituita nel 2000 e di cui il Comune dell’Aquila era azionista di maggioranza. Questa aveva, tra i suoi compiti, la realizzazione e la gestione di un impianto per il trattamento dei rifiuti, mai costruito. Secondo l’accusa, Fiore, rappresentante della Municipalità nell’assemblea dei soci, si sarebbe impegnato per far ripianare all’ente parte delle perdite della società in questione, che, nel corso della sua attività, ha chiuso i conti spesso in passivo e che è stata sciolta all’inizio del primo mandato dell’attuale sindaco, Massimo Cialente.
La procura della Corte dei Conti di primo grado aveva contestato tale operazione, sostenendo che, oltre al mancato controllo sulla gestione della struttura in questione, Fiore avrebbe agito senza l’autorizzazione del Consiglio comunale, determinando una perdita patrimoniale per l’ente. Accuse sostanzialmente ribadite anche in secondo grado, ma l’ex amministratore – assistito dall’avvocato Luca Bruno – ha potuto dimostrare pienamente che era stato il socio di minoranza privato (cui spettava anche il compito di realizzare l’impianto dei rifiuti, senza oneri per il Comune) a ripianare completamente le perdite, rinunciando poi a chiedere la quota di competenza della Municipalità aquilana. Pertanto, la Corte dei Conti di Roma, sottolineando la correttezza e la regolarità della condotta amministrativa dell’ex assessore, ha accertato che nessun danno patrimoniale era stato arrecato da Fiore al Comune, che non aveva avuto esborsi in questa vicenda.