Bertolaso lancia un messaggio al Quirinale

5 agosto 2012 | 16:44
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Bertolaso lancia un messaggio al Quirinale

Da qualche mese non si sentiva parlare dell’uomo dei grandi eventi italiani Guido Bertolaso, alle prese con lo scandalo della cricca. Ma oggi rompe il silenzio e continua professarsi innocente: ”A oggi nessuno ha potuto sostenere che Bertolaso fosse colpevole. Se accadrà chiederò scusa e mi ritirerò in un eremo. So solo una cosa, non succederà mai. Sono pulito e proverò a dimostrarlo”, ”non sono il bastardo della cricca”.

”L’accusa di essere un berlusconiano di ferro – prosegue Bertolaso – mi brucia. Non lo sono mai stato. Stimo Berlusconi ma non l’ho mai votato”. ”Mi hanno descritto come il suo braccio armato – aggiunge – ma non faccio parte di nessuna casta, loggia o associazione né conosco i nomi e i cognomi di chi a destra mi ha voluto sparare alle spalle”.

E quando gli si chiede se la cricca esisteva, lui risponde: ”Assolutamente no. Esistevano – spiega Bertolaso – rapporti inopportuni tra funzionari dello Stato e imprenditori”.

L’ex capo della protezione civile risponde poi ad una domanda su due telefonate intercettate col presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, in possesso della procura di Perugia: ”Ricordo perfettamente le telefonate e confermo che non c’è nulla di riservato. Non parlo dei contenuti e mi limito a sottolineare un dettaglio. Repubblica le ha ma non le pubblica”, ”io non vorrei ci fosse una ragione politica. Forse – osserva – leggendo il testo dei dialoghi tra Bertolaso, il braccio armato di Berlusconi e Napolitano si sarebbe finalmente capito chi era davvero il mio referente nelle difficoltà. Mi chiedo, era meglio non rivelarlo?”.

”Perché – continua – Repubblica non mette in pagina le intercettazioni che mi scagionano e solo quelle due o tre che orientano l’opinione pubblica?”, ”sospettare uno strano disegno – conclude – è lecito”.

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