Roma incontra L’Aquila grazie a Celestino V

5 agosto 2012 | 09:28
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Roma incontra L’Aquila grazie a Celestino V

Su Celestino V c’è ancora tanto da sapere. Tanti i misteri che hanno caratterizzato prima la sua esistenza, poi la sua morte. Affascinanti le teorie sul suo presunto assassinio, in relazione al foro rinvenuto nel cranio.
C’è poi tutto un filone “new age” sul rapporto fra l’uomo santo e i Templari, con indizi rinvenuti anche nell’architettura della basilica come il “Sator”. Il saggista e giornalista aquilano Salvatore Santangelo tuttavia mette in guardia: attenzione ad insistere troppo sulle congetture misterosofiche. La storia è molto più affascinante.

A Santangelo e a Gianluca Scarnicci (dirigente del Comune di Roma) si deve il nuovo interesse sulla figura di Celestino suscitato dal nuovo manoscritto proveniente dall’archiovio segreto del Vaticano. La pergamena per la prima volta varca i confini della Capitale per essere esposta all’Aquila per tre giorni dal 27 al 29 agosto, in piena perdonanza. Il manoscritto contiene i 12 sigilli dei cardinali riuniti in conclave a Perugia ed è una sorta di supplica per l’eremita Santo al quale si chiede di accettare la tiara. «Negli archivi segreti Vaticani – ha spiegato Santangelo – si trova anche il verbale dell’elezione che a differenza della supplica non è stato inserito fra i cento della mostra “Lux in Arcana” ( in corso a Roma nei musei capitolini in occasione dei 400 anni dell’archivio segreto) perché meno interessante da un punto di vista estetico.

La pergamena in mostra invece è stata fino al 1608 nel monastero di Santo Spirito di Sulmona, poi fu richiesta da papa Clemente VIII che per la sua bellezza decise di tenerlo a Roma».

Questi dovrebbero essere gli unici documenti di cui la storia lascia traccia certa, anche se molti altri scritti potrebbero essere in Francia. L’importante per gli aquilani e la Perdonanza è il riposizionamento al centro delle celebrazioni celestiniane della figura di Celestino, vera superstar.

Il documento potrebbe segnare un passaggio archetipico per la città. Da investigare ancora i suoi rapporti con i Templari: uno dei processi contro l’ordine si tenne proprio davanti alla basilica di Collemaggio. Il papa aquilano dunque secondo Santangelo potrebbe essere al centro del nuovo “brand” della città. [i]Roma incontra L’Aquila[/i] potrebbe essere il punto di partenza di un patto di ferro tra Roma e L’Aquila nel nome di Celestino che potrà andare avanti negli anni.

A ciò si collega il riconoscimento della Perdonanza come patrimonio immateriale dell’Unesco e L’Aquila Capitale della cultura 2019. Una sfida difficile, quest’ultima secondo Santangelo, visto che Venezia (anch’essa candidata) sta mettendo in piedi una macchina complessa.

A.Cal.

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