
«Credo fosse giusto mettere un punto sull’emergenza, il ministro Barca ha provato a tracciare un modello di ricostruzione: questa è la vera sfida di questa legge». Il capo dipartimento della Protezione civile, Franco Gabrielli, commenta così il maxi emendamento al decreto crescita che rivoluziona la governance e ferma lo stato d’emergenza nei territori colpiti dal sisma del 6 aprile 2009.
«Il ministro – ha aggiunto Gabrielli – dice una cosa che condivido: abbiamo un buon sistema di governo delle emergenze, al netto di polemiche e strumentalizzazioni. Quello che manca nel nostro Paese è invece un altrettanto adeguato sistema di ricostruzione, visto che abbiamo avuto innumerevoli casi, modelli e tipologie».
«Passando – ha aggiunto – vedo che si aprono nuovi cantieri, da questo punto di vista ho sempre avuto la percezione che il meccanismo all’Aquila andasse avanti, non ho mai avuto la percezione di una città completamente ferma. Il problema è un altro, l’ho sempre detto, anche quando ero prefetto: non la ricostruzione degli edifici, ma del tessuto economico sociale, che già era profondamente compromesso prima del sisma». «In questo senso – ha spiegato – la risposta non può non venire dal territorio, che deve guardare meno ad aiuti esterni e riscattarsi attraverso le proprie eccellenze. Su questo si stenta a vedere qualcosa».
Franco Gabrielli – oggi a Capestrano, in provincia dell’Aquila, in occasione dell’inaugurazione del 31/o campo scuola dell’associazione Nuova Acropoli – ha poi parlato del sistema di protezione civile.
«Nulla si improvvisa nella vita, a maggior ragione nel sistema di protezione civile. Non vorrei che la crisi, che purtroppo è reale, con la quale ogni cittadino di questo Paese fa i conti, diventi un alibi in termini di disimpegno» ha detto Gabrielli.
«Credo anzi – ha aggiunto l’ex prefetto dell’Aquila – che debba esserci un meccanismo esattamente contrario: tanto più sarà la difficoltà delle istituzioni, tanto più avremo bisogno dell’impegno, della dedizione, della capacità di fare con poco grandi cose». Gabrielli ha affermato di aver «visto al campo scuola i mezzi che quest’associazione ha recuperato da dismissioni di enti e rimesso in efficienza. Non è un invito ad arrangiarsi – ha chiarito -, ma a far tesoro e massimizzare l’esperienza e le grandi capacità che poi per fortuna questo Paese ha».
Gabrielli ha poi affrontato i drammatico tema degli incendi: «In questi giorni siamo massacrati dagli incendi, – ha detto- in queste ore alcuni territori del Paese, come la Sicilia, sono avvolti dalle fiamme. Al contempo ci sono altre parti del Paese dove la pioggia intensa, nel giro di poche ore produce danni e sconquassi. Non è difficile pensare che l’autunno si presenterà purtroppo gravido di tutte queste cose».
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