
«E’ uscito da pochi giorni l’ultimo decreto disciplinante i test d’ingresso per le facoltà a numero chiuso. Dopo medicina, odontoiatria, architettura e professioni sanitarie tocca a Scienze della Formazione Primaria. Ed ecco la funesta sorpresa: anche quest’anno i candidati dovranno raggiungere il punteggio “minimo” di 55/80esimi per superare il test». Lo rende noto l’Unione degli Universitari, il cui coordinatore nazionale, Michele Orezzi, spiega che «anche stavolta Profumo non smentisce la sua continuità con l’ex ministro Gelmini».
«La folle soglia minima è simbolo evidente della scarsa se non nulla considerazione che si ha nei confronti di una disciplina importante – osserva Orezzi – quale Scienze della Formazione, volta appunto alla formazione dei futuri insegnanti. Inoltre, il ridicolo abbassamento della soglia dai 60 punti ai 55 suona agli occhi degli studenti come una presa in giro piuttosto che come un venire incontro alle esigenze dei candidati e delle facoltà stesse. L’anno scorso – prosegue l’ esponente dell’Udu – abbiamo denunciato la questione sollevando il problema dei posti rimasti liberi a causa della soglia così difficile da raggiungere e abbiamo vinto un ricorso al Tar a L’Aquila tramite l’Udu-L’Aquila e l’avvocato Michele Bonetti, permettendo ai 20 studenti ricorrenti di accedere alla facoltà scelta. Evidentemente il ministro non ha voluto tener conto delle realtà degli atenei. Per questo motivo – conclude Orezzi – chiediamo al ministro di revocare il decreto altrimenti saremo pronti a ricorrere città per città e a far valere, come sempre, i diritti degli studenti».