
AGGIORNAMENTO ORE 18.20
Continua a salire il bilancio dei morti del violento terremoto che ieri ha colpito il nord-ovest dell’Iran. Il governatore locale di Ahar, Reza Sadighi, citato dall’agenzia Fars, stima che le vittime abbiano quasi raggiunto quota 300. I feriti sono 2.600, secondo la Mezzaluna Rossa che parla di «oltre mille villaggi colpiti» dalle scosse. La stessa fonte precisa che «circa 16 mila persone stanno ricevendo aiuti».
AGGIORNAMENTO ORE 14.23
Le due forti scosse di terremoto che hanno colpito il nordovest dell’Iran hanno provocato, secondo un nuovo bilancio ufficiale, 227 morti e 1.380 feriti. Si tratta di una revisione al ribasso, contro gli ‘almeno 250 morti’ e 1.800 feriti indicati al mattino, quando si temeva che il numero delle persone uccise dal sisma potesse invece rivelarsi ben più alto.
Il ministro dell’Interno Mostapha Mohammad Najar ha anche detto che le operazioni di salvataggio sono terminate e che ora la priorità è «assicurare un riparo e cibo ai superstiti». Secondo il ministro, 4.329 tende, 10.000 coperte e 18.000 confezioni di alimentari sono state già consegnate. Najar ha spiegato che le scosse – 6,4 e 6,3 sulla scala Richter, con epicentro rispettivamente a Ahar e Varzeghan – hanno gravemente danneggiato, quando non distrutto, circa 300 villaggi della zona.
AGGIORNAMENTO ORE 10.30
Sono almeno 250 i morti e 1.800 i feriti causati da due forti scosse di terremoto nel nordovest dell’Iran, un bilancio che secondo le autorità locali è destinato a crescere, dal momento che i soccorsi stanno raggiungendo località rimaste finora isolate e che molti feriti sono in condizioni gravissime. Mentre si scava tra le macerie alla ricerca di superstiti, nella regione di Tabriz ci sono state già 40 scosse di assestamento, e migliaia di persone restano nelle strade in tendopoli improvvisate. Sei villaggi sono stati completamente distrutti, mentre un’altra sessantina hanno danni al 50% degli edifici. Danni si segnalano in almeno altri 110 centri, ha detto all’agenzia Fars il vice ministro dell’Interno Hassan Ghadami.
AGGIORNAMENTO ORE 09.30
E’ di almeno 220 morti e 1.500 feriti il bilancio dei terremoti che hanno colpito ieri il nordovest dell’Iran. Nella notte nuova forte replica di magnitudo 5.1 vicino Tabriz. Continua in Siria la battaglia ad Aleppo e nel centro di Damasco. Oggi la Lega Araba discuterà la nomina di Brahimi al posto di Annan. In Egitto nuovo assalto nel Sinai al confine con Israele.
AGGIORNAMENTO ORE 22.42
Almeno 180 morti e oltre 1.300 feriti. A riferire il bilancio aggiornato delle vittime è Khalil Saie, capo del centro delle catastrofi naturali dell’Azerbaigian orientale il cui capoluogo è la città universitaria di Tabriz. Saie aggiunge che «sessanta sono i villaggi distrutti tra il 60 e l’80%, mentre altri quattro sono stati completamente rasi al suolo».
A Tabriz, dove non si segnalano per il momento vittime, l’elettricità è saltata nella maggior parte dei quartieri e il traffico è quasi impazzito. La gente è stata presa dal panico, terrorizzata è scesa per strada fuggendo dalle case lesionate.
«Al momento attuale, 66 gruppi di soccorsi, 185 ambulanze, 40 apparecchi per localizzare i sopravvissuti sotto le macerie sono già operativi insieme a sette unità cinofile», assicura la Protezione civile. Alle due scosse forti (la prima delle 16:53 ora locale, le 14:23 in Italia, la seconda undici minuti dopo) seguono una serie di repliche, meno violente ma percepite dalla gente.
AGGIORNAMENTO ORE 18.22
La situazione per i soccorritori risulta molto complessa. I villaggi colpiti dal sisma, infatti, sono una sessantina. Al momento non tutti sono stati raggiunti, per questo non è ancora possibile avere un quadro complessivo per quanto riguarda decessi, feriti e danni.
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Sono almeno 50 i morti e oltre 400 i feriti causati dalla scossa di terremoto di magnitudo 6.4 ha colpito la regione nord-occidentale dell’Iran, verso il confine con Iraq e Turchia, alle 16.53 ora locale. Undici minuti dopo, una forte replica di 6.3 oltre a 10 scosse superiori alla magnitudo 4.
Secondo l’Istituto di geofisica americano Usgc, l’epicentro del sisma si trova a 21 chilometri di distanza dalla città di Ahar, mentre l’ipocentro è a una profondità di 10 chilometri. A 59 chilometri dell’epicentro si trova la città universitaria di Tabriz, un milione e mezzo di abitanti, capoluogo della regione dell’Azerbaigian orientale.
Elicotteri e unità di soccorso sono in volo verso Ahar, Varzaqan, Mehraban e Heris, e in altri sei villaggi dove il sisma ha causato danni.
Nel 2003 un violento terremoto è costato la vita a 31 mila persone della città di Bam, provincia sudorientale dell’Iran. Nel 1990 un altro sisma uccise 50 mila persone nella regione del Mar Caspio.