S. Stefano ‘scopre’ il Paesaggio

18 agosto 2012 | 22:00
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S. Stefano ‘scopre’ il Paesaggio

É il Paesaggio il protagonista della mostra in corso a Santo Stefano di Sessanio dal titolo “Paesi, Pastori e Viandanti” che ha fatto registrare finora più di 8 mila visitatori. Si parte dalle scene idilliaco-pastorali del Guercino, fino alle “istantanee” ovattate di Claude Lorrain, passando per gli scorci irriverenti e drammatici di Salvatore Rosa per sconfinare nelle scene di vita quotidiana dei “Bamboccianti”. Sono 29 le opere in tutto provenienti dal Museo degli Uffizi di Firenze fra tele e sculture di epoca romana. Il percorso che il visitatore deve fare nel borgo mediceo con le quattro tappe a partire dai locali del Comune, potrebbe essere metaforicamente il fil rouge della esposizione.

Di fatto un cammino che sintetizza l’evoluzione della pittura del ‘600 dal paesaggio pastorale verso una nuova accezione autonoma dello stesso. Il percorso è anche quello dei viandanti e dei pastori che nel borgo mediceo fornivano la materia prima, la lana carfagna che i Medici commerciavano. Nella prima tappa si strizza l’occhio alla Firenze operosa del tempo con uno sguardo curioso ad una inedita rappresentazione di piazza della Signoria pavimentata di rosso, segue poi fra i marmi romani, il rilievo di un pastore che si riposta, che potrebbe ben essere l’icona della mostra stessa. Unico ritratto è quello di Francesco I de’ Medici. Una scelta non casuale visto che proprio il principe rappresenta il legame storico fra Santo Stefano e Firenze.

Santo Stefano infatti faceva parte del marchesato di Capestrano che il principe acquistò per ragioni commerciali. Di straordinaria bellezza è il dipinto di Salvator Rosa dal titolo paesaggio con soldati in riva al fiume esposto nel corridoio Vasariano degli Uffizi. La forza dell’opera e nello specchio d’acqua che sembra rappresentare una via di fuga per i soldati. Potente anche la Bottega dell’alchimista di Giovanni Domenico Valentini che porta oltre la maniera dei bamboccianti, per la forza del colore e la sapiente rappresentazione di oggetti inanimati. Fra le ultime tele in mostra quella a firma di Cerquozzi che rappresenta due vecchie contadine che filano, un altro spaccato che ben si cala nella realtà di Santo Stefano. La mostra sarà aperta fino al 30 settembre. Il biglietto costa sei euro.

A.Cal.