
Enzo de Rosa
Il governo centrale ha convertito in legge, 1 agosto 2012, n. 122, il Decreto-legge 6 giugno 2012, n. 74 inerente le misure da intraprendere in relazione alla Ricostruzione dei paesi terremotati e che interessano in modo particolare l’Abruzzo per il terremoto avvenuto il 6 Aprile 2009.
Tutti quanti conosciamo le inefficienze delle misure adottate dai governi centrali in ordine alla Ricostruzione che a distanza di 40 mesi non riesce ancora a decollare.
La Ricostruzione fino ad oggi è passata sotto tre fasi specifiche:
Interventi di emergenza per assicurare un tetto agli sfollati: ciò è stato fatto in tempi incredibili ed in modo ineccepibile di assoluto encomio;
Ricostruzione degli edifici ricadenti nelle aree perimetrali dei Centri Storici per la quale era necessaria la Redazione del Piano di Ricostruzione da affidare ad enti pubblici e privati dietro specifica autorizzazione dell’allora S.T.M., ufficio controllore dell’azione e quindi preposto al rilascio del Nulla Osta; azione assolutamente improvvisata, altamente burocratizzata e risultata improduttiva;
Ricostruzione degli edifici ricadenti nelle aree al di fuori dei Centri Storici per la quale era possibile procedere direttamente presentando i relativi progetti alla filiera Reluiss-Cineas che li avrebbe dovuto approvare in tempi brevi rilasciando le Autorizzazioni del caso. Questo Organismo non è riuscito ad approvare i progetti presentati se non in minima parte. Ancora oggi, a distanza di circa quaranta mesi, la quasi totalità dei proprietari sta attendendo il Nulla Osta necessario per procedere ai lavori.
Dopo la rivoluzione positiva operata dal governo Berlusconi sull’Emergenza, il resto ha subito un pressapochismo imperante. Sono entrati in campo i famosi Tecnici. E si, i Tecnici, con la lettera grande. E qui è cascato il mondo. Tali tecnici hanno poi consigliato e prodotto i negativi risultati giuridici relativi al Terremoto.
Commentiamo l’ultima infausta notizia che ci perviene dalla Regione Abruzzo, Ufficio della Presidenza, Capo di Gabinetto della Ricostruzione Avv. Antonio Morgante.
E’ stato abolito l’Ufficio URC il quale doveva analizzare e risolvere i problemi dei Piani di Ricostruzione. Ad oggi e soprattutto dopo l’approvazione della legge 122/2012 tale azione, in forza dell’abolizione dell’URC, resta inevasa e non si sa chi dovrà interessarsene. Ciò allungherà notevolmente i tempi che si sommeranno al tempo perso finora.
Al Comune di Castelli e ad altri Comuni del cratere, che si trovano nella stessa situazione, è stata addirittura sospesa l’Autorizzazione all’affidamento della Redazione del Piano di Ricostruzione che nel caso si doveva affidare all’Università di Pescara, all’Enea e ad un Economista. Si precisa che tale richiesta era stata da noi inoltrata e presentata quasi un anno fa. Pertanto non sono stati capaci in tutto questo tempo a concedere questo Nulla Osta ed oggi, con la nuova legge scenderemo nel buio più profondo.
E’ questa un’assurda decisione che ha annullato un Ufficio di fondamentale importanza senza costituirne un altro in sostituzione, lasciando esterrefatti chi sta aspettando da tre anni e mezzo l’inizio della Ricostruzione.
Praticamente si è bloccata la Ricostruzione perché senza il P.d.R. è impossibile procedere.
I soloni predicano ma non conoscono il territorio ed i suoi problemi. Liberiamoci di questi. Il loro effluvio di ignoranza ci avvolge e ci turba tutti. Liberate il territorio e l’Italia tutta dalla vostra inconcludenza.
Andiamo al punto tre. Provvedimento ancora più aberrante.
C’era una volta la filiera Reluis-Cineas che veniva pagata dallo Stato e nella quale confluirono le migliori menti della tecnica Universitaria Nazionale, a cui il Governo precedente aveva affidato il compito di istruire ed autorizzare le pratiche progettuali che riguardavano la Ricostruzione.
La realtà ci ha riservato, invece, degli spaccati inimmaginabili, molto crudi!
E’ stato uno dei peggiori fallimenti mai visti in Italia. Critiche da destra e da manca Pensate a Castelli, in tre anni e quattro mesi, la Filiera ha autorizzato solamente nove progetti su settanta presentati e che riguardavano sole singole abitazioni. Incredibile. Il peggio è stato che non vi era l’interfaccia con cui dialogare! Gli Uffici erano dislocati su tutto il territorio nazionale ed era impossibile seguire una determinata pratica se non per lettera e quindi con le incomprensioni logiche.
La nostra Amministrazione, all’insediarsi, ha compreso il problema e si è adoperata per costituire un proprio Ufficio Sisma all’interno del proprio Comune. L’ha dovuto fare a proprie spese perché l’Amministrazione Statale pagava solo la Reluis-Cineas, incaricata all’uopo.
Non ci siamo arresi; istituito l’Ufficio al Municipio di Castelli abbiamo offerto i giusti confronti e le giuste risposte ai cittadini approvando le pratiche progettuali in tempi ragionevoli e circoscritti ai sessanta giorni.
Tant’è vero che è stato approvato il progetto del primo aggregato e già stiamo lavorando per ulteriori aggregati e su singole abitazioni che nell’arco di ulteriori trenta giorni fisseranno il numero degli interventi approvati a circa 70. Ciò in soli tre mesi.
Purtroppo questo buon risultato sembra essere minacciato dall’ennesimo atto stolto che il governo Monti ha approvato.
Dopo aver licenziato il carrozzone, quello della filiera Reluis-Cineas, per manifesta incapacità hanno pensato bene di crearne altri. Ben otto e per aree cosiddette omogenee e ciò a detta loro.
Ecco venir fuori dal cilindro due Uffici Sisma Centrali di Coordinamento addetti al controllo e ben altri otto Uffici sisma, ognuno per area omogenea, per l’approvazione dei progetti. Quindi da un carrozzone si passerà a dieci carrozzoni.
E le cariche aumenteranno. Due Supervisori più otto Coordinatori e alla base l’esercito dei tecnici: architetti, tecnici e Co.Co.Co..
Chi più ne ha più ne metta!
Ciò non permetterà più di tenere in funzione gli Uffici già predisposti agli stessi compiti e quindi l’Ufficio Sisma del Comune di Castelli, insieme ad altri, parimenti risolutivi e che hanno concretamente dato prova della loro efficienza e produttività, con costi vicino allo zero, verranno soppressi a favore dei Carrozzoni politici.
Ora dovremo attendere almeno un anno per la sola formazione e start up dei nuovi Carrozzoni. Quindi si arriverà a circa cinque anni e sei mesi dal terremoto senza smuovere una pietra nei Centri storici, prevedendo dopo, tra l’altro, tempi lunghissimi.
Quello che c’è di buono in Italia viene continuamente annullato per logiche spartitorie e clientelari. Ma questo governo Monti le supera tutte.
Personalmente mi batterò nelle sedi opportune sapendo comunque che le leggi sono state già emanate e che le nuove proposizioni dei Sindaci son ben misera cosa contro i voleri della Casta e delle clientele.
[i]*Sindaco di Castelli[/i]